Quindi: tutti belli puliti e profumati, si parte e si passa dalle due coppie di amici di cui vi ho parlato qualche episodio fa, la ghenga toscana; i bambini si lasciano a casa di una delle coppia, e quindi io e le tre coppie, tutti nell'auto "da libera uscita" (non quella da lavoro) di Chiko, andiamo a casa di Nasser. Siamo tra i primi, e il padrone di casa si ricorda di me. E' un tipo simpatico, un dritto, giordano-palestinese di buona famiglia, studi negli USA, ha sposato una altrettanto simpatica signora statunitense che fa gli onori di casa e che si preoccupa che tutto vada per il verso giusto. In cucina, madre e figlia probabilmente indiane. Al banchetto-bar nel giardino (dove Nasser ci dice che vuol far installare una piccola piscina), il fratello maggiore di Nasser, che immediatamente mi fa una buona impressione, seppur un poco mr. knowitall, e al quale comunico immediatamente che somiglia a Ben Gazzarra. Lui ride e comincia a parlare dell'Italia. Arriva gente, i miei amici li conoscono tutti, mi presentano. Giordani, brasiliane, palestinesi, altri italiani, figli di. Si bevono degli aperitivi in giardino, si parla di tutto, mi appassiona il fratello del padrone di casa con le sue teorie sugli sbagli politici dei palestinesi nella cosiddetta questione: lo sbaglio, per lui, è stato quello di non fare lobby negli USA, così come gli israeliani. Colgo pragmatismo, un impercettibile fondo di amarezza ma forse no, molta ironia ma non a smentire la sua teoria, bensì proprio a rafforzarla: se lo avessero/avessimo fatto, sarebbe andata diversamente. Intrigante, senza dubbio. Il fratello è più giocoso e apparentemente meno impegnato, ma sono entrambi gran personaggi. La casa è in un quartiere nuovo, molto grande ma non sfarzosa. Tra i toscani c'è chi sottolinea che non c'è la security come nei quartieri dove abitano loro, fatti, come dicono loro, a compound. E' proprio vero che ci si abitua a tutto: suggerisco a qualcuno di vedersi il film messicano La zona, ma senza malizia, capisco che la loro realtà adesso è questa, chi sono io per giudicare o criticare. La serata scorre come acqua fresca, all'esterno fa quasi fresco, è una bellissima notte. Arriva da mangiare serio, non gli aperitivi. Un lavoro sontuoso, fortemente influenzato dalla cucina mediorientale, ovviamente.
Mangio il giusto, l'agnello (o era capretto?) non è il mio piatto preferito, pero gradisco molte altre cose, e poi la mia curiosità si estende anche alla cucina. Cerco se non di partecipare, di ascoltare la maggior parte delle conversazioni. Incrocio Chiko, e conveniamo insieme che questo, momenti come questi, sono un'altra delle ragioni per cui si convince ogni giorno di aver fatto la scelta giusta, oltre che per l'istruzione delle figlie: la conoscenza, il confronto con persone di provenienze differenti, la mescolanza di culture, le amicizie a tutte le latitudini (Nasser li ha invitati tutti negli USA, tra l'altro), la possibilità di ascoltare discussioni interessanti sugli argomenti più disparati. L'ho già detto, perché è così: quando sono con lui e la sua famiglia, o quando li penso, mi ripassano sempre in testa le serate di quasi 30 anni fa, nell'auto di suo padre, a fumare sigarette e a parlare delle nostre sventure sentimentali, io lui e Bimbo. Proprio quest'ultimo, inconsapevole del fatto che sono a Dubai, mi telefona mentre siamo in giardino, faccio rispondere Chiko e l'amarcord è fatto.
Si conclude la serata, il cui (mio) tormentone nei siparietti con il padrone di casa è stato il refrain: "I'm the one with the lower payroll here tonight, so have a little respect of me! I'm the only real communist!", rifacciamo il giro inverso e recuperiamo le bimbe. Domani andiamo al mare, è deciso, con una delle due coppie di toscani. Sono sicuro che non sono riuscito a rendere l'idea, ma quella di stasera è un'altra delle serate che dimenticherò con una certa difficoltà.
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