Melana Chasmata - Triptykon (2014)
Vi confesserò un segreto (di Pulcinella in realtà), che fino a poco tempo fa stentavo ad ammettere perfino a me stesso: io sono in un certo qual modo debitore a Tom G. Warrior, all'anagrafe Thomas Gabriel Fischer, per quanto riguarda la mia passione per Bosch (il pittore fiammingo). Ma la stima per questo personaggio dovrebbe andare oltre. Come recita giustamente la versione inglese della sua personale scheda Wikipedia, "he is considered to be one of the pioneers of the death metal style of singing", e, aggiungerei io, non solo. Per questo, seppure il genere che porta avanti adesso con i Triptykon non sia esattamente quello che preferisco adesso, ogni volta che esce qualcosa mi incuriosisce e finisce per piacermi non poco. Titolo ancora una volta in greco, alla lettera significa quello che ho messo nel titolo del post ma, figurativamente, come sostiene Tom stesso, può significare "profonde, scure depressioni" (nel senso di vallate, ma probabilmente non solo), Melana Chasmata è un ennesimo disco monolitico (ma, attenzione, non monocorde e non monotono), che ricorda tutto quello fatto dalle "creature" di Tom in passato, ma con un suono decisamente attuale e, soprattutto, potentissimo.
Seppur pioniere, infatti, Tom e i suoi creano suggestioni, giocando con tutto quello che il death metal può inglobare (suoni, voci ed altro). Il risultato non può lasciare indifferenti, a meno che non sopportiate il metal. Ce ne fossero.
"Complice" ancora una volta l'immenso H.R. Giger (vi verrà subito in mente Alien, oppure anche l'asta del microfono personalizzata di Jonathan Davis dei Korn), abbiamo poi un'altra copertina straordinaria.
1 commento:
UH!
Mog-ur.
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