No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20140411

Emirati Arabi Uniti - Aprile 2014 (2)

Orbene, tanto per perdere un poco di tempo ma darvi informazioni che, chi lo sa, potrebbero un giorno tornarvi utili, facciamo una sorta di "cappello" a questo ennesimo viaggio di questo 2014, al momento il più lungo.
Se vi ricordate, ero (eravamo, io e voi) già stato a Dubai, un paio di anni fa, di ritorno dal Kenya: ve ne parlai qui e qui. Sono in un periodo bello, interessante, impegnativo, ma che al tempo stesso mi permette di concedermi dei "lussi"; come starete notando, sto viaggiando un bel po' quest'anno, e quindi spesso le decisioni le prendo così, all'improvviso e sull'onda di sensazioni anche solo passeggere. Uno scambio di email con l'amico Chiko, e via, si organizza per qualche giorno a Dubai. Mi faccio un giro sulle varie opzioni che trovo, ed il volo più interessante (conveniente) lo trovo da Lufthansa, compagnia con la quale non ho mai volato, ragione di più per comprarlo. Meno di 500 euro, Pisa-Monaco-Dubai, con tempi d'attesa a Monaco piuttosto lunghi (6/7 ore), ma sempre meglio di mezz'ora di tempo col rischio di perdere il volo seguente. Ma stavolta c'è la sorpresa: pochi giorni prima mi arriva un sms dalla compagnia, che mi dice che il volo Monaco-Dubai è stato cancellato. Vado sul sito, e scopro che i piloti Lufthansa sono in agitazione. Incredibile: anche i tedeschi scioperano. Le alternative sono: o spostare il volo "in avanti", e in quel modo sarei rimasto a Dubai solo un giorno, oppure anticiparlo di un giorno. Da 4 giorni pieni la vacanzina diventerebbe di 5, ma a lavoro devo fare le corse. La seconda che hai detto. Il giorno 1 aprile, verso le 10 di mattina, mentre mi ricordo di cosa mi sono dimenticato a lavoro, sto correndo verso l'aeroporto pisano. Auto al solito parcheggio, controlli, non riesco ad arrivare vicino al gate perché la strada è intasata dalla coda per un imbarco Ryanair (lo dico a costo di sembrare davvero uno snob: la situazione dell'aeroporto di Pisa, agli imbarchi, sta diventando imbarazzante. Non capisco cosa aspettino a "mangiare" 20 metri del piazzale antistante e ad allargare in modo decente la zona imbarchi). Quando ci arrivo, scopro che il volo è in ritardo di circa un'ora, lo scopro leggendo con la lente d'ingrandimento il monitor, nessun avvertimento agli altoparlanti. Molti non se ne accorgono, inizia il passaparola, chi ha coincidenze strette a Monaco va ad informarsi. Finalmente si parte, la tratta è a cura di Air Dolomiti, una, come possiamo definirla, consociata? controllata? che ha degli aerei carini; il pilota si lancia in una spiegazione che sembra inventata lì per lì. Il ritardo, dice, è stato causato da "lavori di ricalibrazione della pista". Non la bevo, ma mentre stavamo aspettando Ryanair ha cancellato ben due voli, e questa è un'altra cosa che non avevo mai sentito dire. Si arriva a Monaco, e come avrete capito dal primo post di questo viaggio, l'impressione è forte. Non ero mai passato per questo flughafen, me ne avevano parlato, ma è veramente una roba grossa. Corridoi per chilometri, negozi, luoghi di relax, ristoranti, caffè, come vi ho detto, napcabs (una roba che non ho resistito, ho dovuto provare), punti massaggio, piccole beauty farm. Il pomeriggio passa come vi ho detto, poi si vola. L'imbarco è automatico, passi la carta d'imbarco (stampata tramite check in on line) su un lettore, si apre il tornello; a me dà un messaggio e mi rilascia un ticket, l'addetto lì vicino mi spiega (prima in tedesco, poi in inglese quando gli dico che non capisco) che siccome l'aereo è piccolo (rispetto a quello sulla cui mappa avevo scelto il posto a sedere durante il check in on line), il posto mi è stato cambiato. Fortunatamente sono al finestrino con il sedile accanto vuoto. Familiarizzo con l'intrattenimento a bordo e mi vedo I sogni segreti di Walter Mitty, un film del quale forse un giorno vi parlerò, ma che non è granché, solo che è girato in parte in Groenlandia, e soprattutto in Islanda, e come sapete quando, al contrario di come accade di solito, riconosco in un film luoghi dove sono già stato, mi fa star bene. Poi scopro che ci sono anche le serie tv, e mi viene in mente che quella lì è quella di cui mi aveva parlato la mia insegnante di francese: Broadchurch, un giallo inglese, che è andato forte anche in Francia. Nessun sottotitolo, e quindi mi butto in originale, mi vedo i primi due episodi e mi piacciono. Si arriva con un'ora di anticipo. Sono le 6,00 ora locale. Sms a Chiko. Esco dall'aeroporto, e verifico quel che mi aveva detto: arrivare con Emirates (come due anni fa) è un'altra cosa. I terminal sono diversi, e questo è decisamente meno sciccoso. Esco e rientro, vado in bagno e scopro che qui si sputa e si scatarra un sacco, e poi faccio colazione ad un Costa Caffè, una sorta di Starbucks tarocco, dove ci siamo dati appuntamento. Arriva Chiko, ci si abbraccia ed evitiamo gli amarcord che ormai siamo grandi ma, come dire, ho come la sensazione che siamo entrambi pure un po' orgogliosi l'uno dell'altro: ne abbiamo fatta di strada da quando ci piangevamo addosso per le delusioni amorose da ventenni nell'auto dei padri, fumando a più non posso nella notte dei disoccupati. Andiamo al parcheggio, e partiamo verso Fujairah, la città dove Chiko sta lavorando su alcuni cantieri ormai da qualche anno.
La zona imbarchi del terminal 2 dell'aeroporto di Monaco, voli verso l'Italia (fotografata al ritorno): tanto per dire, è quella messa peggio...

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