No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20140525

And the Cronuts

2 Broke Girls - di Michael Patrick King e Whitney Cummings - Stagione 3 (24 episodi; CBS) - 2013/2014

Dopo le varie e buffe disavventure di Max e Caroline, si è deciso di provare a far ripartire il negozio di cupcake nel retrobottega della tavola calda di Han, dove loro stesse lavorano la sera. Proprio in occasione della riapertura, una rock star inglese muore giusto di fronte alla finestra da dove loro servono i cupcake in strada, il che porta loro una inaspettata quanto redditizia celebrità di riflesso, e una clientela fatta da fan adoranti. Ma pure un conflitto con Han...

Prosegue spedita la comedy creata dalla strana coppia King/Cummings (un esperto sceneggiatore/regista/produttore gay e una ex modella divenuta una sboccata stand up comedian che si diverte soprattutto a parlare di sesso e generi), che sulla CBS segue How I Met Your Mother, conservando una invidiabile media di ascolti. In realtà, come vi ho già detto in occasione della recensione delle prime due stagioni, è una serie che fa sorridere in maniera piuttosto grezza, ma funziona, accontentandosi. Le prove delle due protagoniste, Kat Dennings (Max) e Beth Behrs (Caroline), rimangono discutibili (ma spesso mi rendo conto che per una comedy va più che bene), i comprimari funzionano a fasi alterne (ma devo dire che se non ci fosse Jonathan Kite nei panni del cuoco immigrato dall'Ucraina Oleg ogni tanto, ne sentirei la mancanza), spesso ci si basa sulle guest stars. Notevole in questa stagione Federico Dordei nei panni di Luis, il nuovo cameriere di giorno, gay e latino, ci sono anche Gilles Marini (Nicolas), l'ottima Mary Lynn Rajskub (Bebe; la stiamo vedendo in Californication 7), Eric André (Deke). Apparizione di Lindsay Lohan nei panni di una cliente.
Le love story delle due ragazze rimangono sospese, lasciandoci il dubbio di essere occasioni mancate; le evoluzioni non sono, alla fine, fondamentali in serie come queste. Ma c'è il rischio di annoiarsi.

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