Brooklyn - di John Crowley (2015)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
1952, Enniscorthy, Irlanda. Eilis Lacey è una giovanissima donna che vive con la madre e la sorella Rose, e lavora, nei fine settimana, nel negozio della dispettosa Miss Kelly. Rose ha organizzato un trasferimento negli Stati Uniti per Eilis, così che possa trovare un futuro migliore. Eilis, con la morte nel cuore, parte, e naturalmente, impreparata per un viaggio in nave del genere, si intossica con il cibo. La compagna di cuccetta, una donna già esperta, le dà consigli su come stare meglio, e soprattutto, per entrare senza problemi negli USA, passando i controlli a Ellis Island, e per non avere problemi poi nella terra delle opportunità.
Grazie a padre Flood, Eilis vive in una pensione gestita da una signora irlandese, la signora Kehoe. e dove ogni sera si cena insieme alla padrona di casa. Le ospiti sono tutte giovani donne immigrate. Eilis lavora in un grande magazzino, ma inizialmente non risulta molto spigliata con i clienti; la manager, Miss Fortini, la rimprovera bonariamente. Eilis soffre moltissimo di nostalgia, soprattutto leggendo le lettere che Rose le invia spessissimo. Padre Flood, conscio di ciò, la visita spesso, e la sostiene. La incoraggia ad iscriversi ad un corso di contabilità. Insieme alle sue coinquiline, una sera si reca ad un ballo, e lì conosce Tony, un giovane figlio di immigrati italiani. I due si piacciono, si frequentano, si fidanzano. Eilis comincia a sentirsi molto più a suo agio a Brooklyn, lo nota perfino Miss Fortini. La ragazza cambia completamente prospettiva, al punto che fatica a comprendere la dichiarazione d'amore che Tony, finalmente, una sera le fa.
La felicità è interrotta da una notizia portata da padre Flood: Rose è morta. Eilis chiama la madre al telefono, e si rende conto che deve tornare a farle visita. Decide di farlo, ma Tony insiste che, se deve partire, devono prima sposarsi, anche in segreto, senza invitati, con rito civile. Eilis acconsente. Nonostante l'amore che prova per Tony sia fortissimo, una volta in Irlanda, Eilis si accorge che potrebbe avere un futuro anche lì. E forse, anche un'altra persona che la ama.
Delicatissimo film tratto dall'omonimo romanzo di Colm Tóibín, sceneggiato da Nick Hornby e diretto con mano vellutata da John Crowley (Boy A, alcuni episodi di True Detective stagione 2), Brooklyn è stato candidato a tre Oscar (miglior fotografia, effettivamente molto bella, miglior attrice protagonista e miglior sceneggiatura non originale), senza vincerne nessuno. Nonostante ciò, il film rimane impresso, naturalmente in un momento in cui l'immigrazione fa così paura, e al tempo stesso per la sua storia, così umana e struggente. Pensate, addirittura la BBC sta pensando di girare uno spin-off televisivo, che ruoti attorno alla figura di Miss Keogh, e si sta pensando di affidare il soggetto allo stesso Tóibín.
Molto bene il cast, dove naturalmente spicca la ancor giovanissima Saoirse Ronan (l'ho adorata in The Lovely Bones, e anche qua è meravigliosa) nella parte di Eilis, Julie Walters (Miss Keogh), Jim Broadbent (padre Flood), Domhnall Gleeson (Jim Farrell), ed Emory Cohen (Tony).
Nessun commento:
Posta un commento