House of Cards/ di Beau Willimon/ Stagione 4 (13 episodi; Netflix)/ 2016
Mentre la campagna elettorale sta entrando nella sua fase cruciale, Frank è alle prese con una seria crisi coniugale, culminata nel finale della stagione precedente, laddove Claire si rifiuta di seguire Frank in New Hampshire sull'Air Force One. Dov'è andata? E' andata in Texas, nella tenuta di famiglia, con la scusa di andare a visitare la madre. Lì, scopriamo che il rapporto tra le due donne è sempre stato altamente conflittuale, e che Elizabeth Hale, la madre di Claire, è malata terminale di cancro, e che non sopporta Frank. Claire, in realtà, ha un piano ben preciso. Contatta LeAnn Harvey, una giovane consulente politica già però affermatissima e strapagata, perché le faccia da direttrice per la sua campagna: vuole candidarsi al Senato come Governatrice del Texas. Naturalmente, Frank viene a sapere della cosa, e non gli va a genio: sguinzaglia subito Doug, per farle cambiare idea, con le buone o con le cattive.
Nel frattempo, Seth, che non ha gradito la sua mancata promozione a Capo dello Staff, comincia a trattare con lo staff della Dunbar, mentre Lucas Goodwin trova il modo di uscire di prigione ed essere inserito nel programma protezione testimoni, ma continua a rimuginare sui torti subiti.
C'è chi ha trovato argomenti per criticare questa serie, e sicuramente ci sarà chi ne troverà pure per criticare questa stagione. Dimenticando forse che, rivangando il primo episodio, e sapendo cosa accade nel resto della stagione, fino all'episodio conclusivo, ogni persona ragionevole dovrebbe ammettere che non ci avrebbe mai pensato. Ma va bene così.
Frank e Claire Underwood e tutta la realtà distopica di House of Cards, sono tutto quello che sospettiamo della politica, ma che non abbiamo mai avuto il coraggio di immaginare. L'abilità nel prendere episodi realmente accaduti, e usarli come specchio, va al di là dell'abilità degli sceneggiatori di Homeland o di The Good Wife di essere sul pezzo con l'attualità: qua siamo oltre. E questo oltre, instilla dubbi terribili nello spettatore.
Certo che, avendoli visti "dietro le quinte", sarebbe un bel dubbio anche quello della scelta tra Underwood e Will Conway...
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