Colors - Beck (2017)
Potrei riassumere la recensione in poche parole. Bek David Campbell aka Beck è un genietto, ma questo disco non aggiunge niente a quello che sapevamo già. C'è un però. Vediamolo. Sappiamo che il ragazzo sa, con maestria, spaziare tra il folk e il pop, e riesce a dargli sempre un tocco intellettuale. Questa volta ha deciso di fare un disco decisamente pop-orientato, con un retrogusto anni '80, e le canzoni, dato che è uno che le sa scrivere (probabilmente anche con le mani legate dietro la schiena), sono tutte orecchiabili e gustose, magari poco "profonde". Eppure, se approfondiamo l'ascolto, ogni pezzo ha una sua personalità, ci sono influenze diverse di volta in volta, e paradossalmente risulta ancora più godibile. Magari non sarà l'album per cui Beck sarà ricordato, ma c'è da chiedersi se preferite ascoltare questo disco o Bruno Mars (senza mancargli di rispetto).
I could sum up the review in a few words. Bek David Campbell aka Beck is a little genius, but this record adds nothing to what we already knew. There is one but. Let's see it. We know that the guy knows, masterfully, move himself between folk and pop, and manages to always give him an intellectual touch. This time he decided to make a pop-oriented disc, with a 80s backgound, and the songs, as he is a hell of a songwriter (probably he could write songs also with his hands tied behind his back), are all catchy and tasty, maybe a little less "deep". Yet, if we listen carefully, each track has its own personality, there are different influences step by step, and paradoxically it is even more enjoyable. Maybe it will not be the album for which Beck will be remembered, but you have to ask yourself if you prefer to listen to this record or Bruno Mars (without disrespect Bruno).
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