The Killing of a Sacred Deer - di Yorgos Lanthimos (2017)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Steven Murphy, un rispettato e dotato chirurgo cardiotoracico, termina un'operazione e va a pranzo in una tavola calda, dove si incontra con un adolescente, Martin. Non si spiega la natura della relazione. Più tardi, Steven torna a casa dalla bella moglie, Anna, un'odontoiatra, e i figli adolescenti Kim, la grande, e Bob, il piccolo. Il giorno dopo Martin appare all'improvviso in ospedale, e vista la presenza di un collega, Steven sembra rivelare la natura della sua connessione con Martin: lo presenta come compagno di scuola di Kim. Steven spiega alla moglie che il padre di Martin è morto anni prima in un incidente stradale, e lui ha cominciato ad interessarsi al ragazzo, per fargli elaborare il lutto. Su suggerimento di Steven, Martin viene invitato a cena a casa Murphy, e Kim sembra particolarmente interessata a lui, dopo quella sera. Steven viene quindi invitato a cena a casa di Martin; dopo, Steven vorrebbe andarsene, ma Martin insiste perché tutti e tre guardino un film insieme. Martin va a letto prima delle fine, e la madre ci prova con Steven. Steven respinge le avances e se ne va. Nei giorni seguenti, Martin diventa sempre più insistente, e Steven comincia ad evitarlo. Una mattina, Bob si sveglia e non riesce più a muovere le gambe. In ospedale, non si trova la ragione, ma il risultato è che Bob è paralizzato dalla vita in giù. Kim, nel frattempo, comincia ad uscire con Martin.
La mattina seguente, Martin riesce a vedersi con Steven alla caffetteria dell'ospedale. Il tutto si rivela. Il padre di Martin ha avuto si un incidente, ma è morto dopo un intervento condotto da Steven. Martin accusa Steven di averlo ucciso; l'unica soluzione è che Steven uccida un membro della sua famiglia, per bilanciare il tutto. Se non lo farà, anche Kim e Anna subiranno i quattro passaggi verso la morte, così come Bob. La paralisi delle gambe è solo il primo passaggio.
Superlativo e da schiaffi, il solito Lanthimos è, probabilmente, l'unico giovane regista degno di nota in un panorama di film desolanti sui supereroi. Provocatore, conscio della sua bravura, estremo nella sua freddezza, ha perfino trovato in Colin Farrell (Steven) il suo alter ego semi-hollywoodiano: Farrell ha modificato il suo modo di recitare da quando lavora per Lanthimos. A voler guardare il pelo nell'uovo, questo film è quello più esteticamente bello, ma probabilmente meno provocatorio, rispetto ai precedenti. Resta il fatto che se volete essere stupiti, angosciati, spiazzati, se volete uscire dalla visione incazzati soprattutto con il regista, Lanthimos è l'unico che può soddisfarvi.
Superlative and to slap-banging, the usual Lanthimos is probably the only noteworthy young director in a scene of desperate films about superheroes. Provocator, aware of his skill, extreme in its coldness, has even found in Colin Farrell (Steven) his semi-hollywood alter ego: Farrell has modified his way of acting since he works for Lanthimos. To want to look at the hair in the egg, this film is the most aesthetically beautiful, but probably the less provocative, compared to the previous ones. The fact remains that if you want to be amazed, anguished, displaced, if you want to get out of the vision pissed off especially with the director, Lanthimos is the only one who can satisfy you.
2 commenti:
Molto interessante, anche se visto il tema "disturbante" non sono sicuro sicuro di reggerlo.
Ad ogni modo saluto con soddisfazione il ritorno alle recensioni di cinema, calate sensibilmente negli ultimi tempi
Il tempo è tiranno. Tanto è vero che mi metto a vedere film (leggermente datati, ma in archivio) quando sono a corto di serie o episodi nuovi. Inoltre, tieni conto che se guardo un certo tipo di film (come questo), devo scegliere un momento in cui sono solo in casa, perché se invece c'è la famiglia (mia sorella e mio nipote), devo scegliere un film che coinvolga un minimo tutti. Naturalmente, punto in alto, ma non puoi proporre Lanthimos.
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