Lamp Lit Prose - Dirty Projectors (2018)
Ottavo disco per la band di Brooklyn, New York, capitanata da David Longstreth, della quale vi avevo parlato in occasione del loro sesto disco Swing Lo Magellan. Lo stile non è cambiato, sono ancora sghembi, geniali, infantili ed intellettuali al tempo stesso, e stavolta, al di là dei Talking Heads e dei Vampire Weekend, mi hanno fatto venire in mente, non so neppure io perché precisamente, i Genesis, forse per il fatto che riescano ad essere complicatissimi perfino dentro canzoni che durano a malapena tre minuti. Delicati e bucolici, sono un po' i Bjork del lo-fi. Sicuramente non un disco che puoi mettere mentre viaggi in auto.
Eighth record for the band from Brooklyn, New York, led by David Longstreth, about whom I spoke to you on their sixth album Swing Lo Magellan. The style has not changed, they are still crooked, brilliant, childish and intellectual at the same time, and this time, beyond the Talking Heads and Vampire Weekend, they reminded me, I do not even know why precisely, the Genesis, perhaps because they can be very complicated even in songs that barely last three minutes. Delicate and bucolic, they are a sort of lo-fi Bjork. Definitely not a record you can put while you are traveling by car.
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