Voices - Phantogram (2014)
Piacevolissima scoperta (con ritardo, visto che sono al secondo disco e io non ne avevo mai sentito parlare finché non ho letto la recensione di Voices di Nathan Stevens su Pop Matters), i Phantogram sono un duo proveniente da Greenwich, New York, formatosi nel 2007 da due amici, Sarah Bartel e Josh Carter. Primo disco nel 2009, Eyelid Movies, quattro EPs e svariati singoli, utilizzati in film e serie tv (ho scoperto che uno dei miei pezzi preferiti dell'album, Black Out Days, l'avevo già sentito in due serie tv, Shameless US e The Originals), il duo è una sorta di Yeah Yeah Yeahs (Sarah ricorda molto Karen, nella pettinatura soprattutto, ma è molto meno "strana") molto più elettronici e meno rock, con una voce femminile molto molto bella (mi ricorda addirittura quella di Nina Persson in My Only Friend, se non a livello di timbro, quantomeno a livello di teatralità e modulazione) - ascoltatela in Celebrating Nothing, chitarrine alt rock, suoni elettronici eighties ma 2.0, un pizzico perfino di Peter Gabriel (Never Going Home, uno dei pochi pezzi dove canta Josh, che però comincia con l'arpeggio di Nothing Else Matters dei Metallica), e poi trip-hop non troppo cupo ma comunque velato di dark. Belle canzoni, alcune davvero molto belle, tipo appunto Black Out Days o The Day You Died. Potrebbero sorprendervi piacevolmente.
Phantogram have been a pleasant surprise for me, even if they are on their second album. A mixture of eighties electronic and dark, alt rock, a beautiful female voice, the tendency to drift trip-hop well controlled, vibrant and beautiful songs, sometimes bathed in a measured but poignant drama.
1 commento:
beh, le prerogative sembrano ottime.
mi butto in rete.
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