Night Songs - Cinderella (1986)
Long Cold Winter - Cinderella (1988)
Sempre stuzzicato dall'uomo che ascolta musica di merda (a parte quando ascolta quello che piace anche a me), ma ci crede terribilmente, mi sono convinto a riascoltare i primi due dischi della band statunitense che tutt'ora risponde al nome di Cinderella. Ve ne ho parlato sommariamente qua, descrivendovi l'unica volta che li ho visti in concerto, e dopo tanti anni l'impressione è sempre la stessa: ascoltare la band di Tom Kiefer è come ascoltare gli AC/DC che decidono di fare le cose un po' più complicate, o semplicemente dei loro inediti. Certo, un giudizio di questo tipo è un po' sommario; però c'è da dire che il suono è leggermente differente (i Cinderella erano un po' glam, un po' street, e quindi il suono andava di conseguenza), ma le radici sono assolutamente le stesse: hard blues, col cantato perennemente in falsetto. Ci sono poi le differenze di, chiamiamole così, direzione, gli statunitensi indulgevano spesso in ballads [Nobody's Fool, Don't Know What You Got (Till It's Gone), Long Cold Winter - che però è un bluesone coi controcazzi -, Coming Home], e quelle anagrafiche, gli statunitensi sono venuti molto dopo, ma, se li conoscete o se li ascolterete per curiosità, dovrete ammettere che l'accostamento non è certo campato per aria.
I Cinderella nascono nei sobborghi di Philadelphia, Pennsylvania, per mano di Tom Keifer, chitarra e voce, e del bassista Eric Brittingham, attorno al 1983, ed includono nella formazione originale l'altro chitarrista Michael Smerick ed il batterista Tony Destra (morto pochi anni dopo in un incidente automobilistico); questi ultimi due musicisti, poco prima del debut album, lasciano la band per formarne un'altra, i Britny Fox. Giusto per curiosità, i Britny Fox sono stati una di quelle band che mi ha sempre inviato materiale promozionale, demo ed aggiornamenti fin dalla loro formazione (dovrei avere ancora, qui da qualche parte, la musicassetta del loro debutto In America, del 1987). Ma torniamo ai nostri: notati da Gene Simmons (non mi dite che non sapete chi è), li propone alla Polygram, che rifiuta. Poi vengono notati da Jon Bon Jovi (potrete notare che la band gli è riconoscente nel video allegato), che li propone alla A&R, ed il contratto arriva.
I primi due dischi, dei quali vi parlo in questa occasione, sono, a riascoltarli oggi, non interamente validi, ma dimostrano la grande capacità di songwriting di Keifer, rivelano molte killer songs, e risultano tutt'ora validi. Night Songs, Shake Me, Nobody's Fool, Somebody Save Me e Push Push dal primo disco, e Gypsy Road, Don't Know What You Got (Till It's Gone), Long Cold Winter, If You Don't Like It, Coming Home dal secondo, sono grandi pezzi, degni di essere riascoltati a distanza di quasi trent'anni; aggiungo una nota personale, se da una parte è molto bello accorgersi che, appunto, quasi trent'anni fa si stava "ascoltando le cose giuste", dall'altra è molto buffo ricordarsi (come scrissi tra le righe qui) che, in quel periodo, qualsiasi cosa richiamasse il glam rock era malvisto dai puristi heavy metal, ed in seguito l'ascolto di band come queste mal si conciliava con quello della sacra triade del thrash metal (Metallica/Exodus/Slayer). Alla fine, tutto serve per prendersi meno sul serio.
Per la cronaca spicciola, i Cinderella hanno inciso altri due dischi in studio, Heartbreak Hotel nel 1990 e Still Climbing nel 1994, ma dopo Heartbreak Station sono cominciati i problemi alle corde vocali per Keifer. Scopro adesso, facendo "ricerche" per scrivervi queste righe, che lo stesso Tom ha fatto uscire anche un disco solista nel 2013, The Way Life Goes, che naturalmente mi accingo ad ascoltare.
Cinderella were a band that I loved in the final eighties, and in the early nineties, but without shout it out loud, because of my "commitment" with thrash metal. Fortunately, today I'm a grown up man, and I can joke about that. Anyway, the first two records of the Philadelphia suburbs' band Cinderella, are still good and listenable with pleasure. Tom Keifer, founder, leader, main songwriter, lead singer and guitarist, had a magic touch and a fine taste for hard blues. There are many wonderful songs in these two albums, so if you are curious, please listen to them. And, remember, as they sings in their second album, "If you don't like it, I don't care".
5 commenti:
Secondo me della progenie glam/sleaze
era il gruppo più "nobile", proprio
per il legame con le radici blues
di cui parli giustamente tu.
Il nome che si sono scelti, probabilmente, è fuorviante e quello sì, troppo glam rispetto all'effettiva proposta musicale.
Del disco di Keifer avevo parlato
qui. Giusto per.
http://abottleofsmoke.blogspot.it/2014/02/tom-keifer-way-life-goes-2013.html
la copertina di Night songs è una delle cose più orribili che abbia mai visto (cit.). sono tornato. mi siete mancati
@monty minchia me l'ero perso...sto invecchiando raga...
@dantès sono d'accordo con te ma dove cazzo eri?
:)
è passato tanto tempo, non me ne ricordo ;)
ahahahaha
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