No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20141130

Le mie preferite fantasie sbiadite

My Favourite Faded Fantasy - Damien Rice (2014)

Magari sarà pure facile, scrivere canzoni come quella che dà il titolo a questo terzo disco in dodici anni, dell'irlandese che risponde al nome di Damien Rice. Poi però arriva la seconda, It Takes a Lot To Know a Man, struggente soprattutto nella seconda parte "orchestrale", e poi The Greatest Bastard, e poi I Don't Want To Change You, e ti accorgi che anche con questo disco, Rice conferma semplicemente che Delicate, come recitava il titolo del primo pezzo del suo primo indimenticabile album O del 2002, è ancora l'aggettivo più adatto per descrivere la sua musica, e va inteso nella sua accezione più positiva possibile. Delicato, sognante, pieno d'amore e d'amarezza (perché, diciamocelo, spesso le due cose vanno purtroppo a braccetto), senza tamburi rullanti e senza troppo hype, il nuovo disco di Damien fa centro.

Funny thing, il disco è prodotto nientemeno che da Rick Rubin. Se non l'avessi letto, non ci avrei creduto, associandolo sempre, mentalmente, a cose più "dure".



"Delicate", was the title of the first song of the debut album by the irish songwriter Damien Rice. Delicate is still today, after three album, his music. So delicate. So beautiful. Damien Rice is one musician that keeps calm, he's not in a hurry. Indeed, this third album comes after eight years since "9", the previous. He talks about love, talks about women and men, talks about knowing the others, and, maybe, ourselves. A large use of horn section and archs, "My Favourite Faded Fantasy" goes from the intimacy of the acoustic (guitar) to the grandeur of a great orchestration, but keeps the force and, at the same time, its delicateness. 
Exactly.

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