La faccio breve: abbiamo rischiato di perdere contro una squadra nella quale almeno 8 undicesimi hanno fatto di tutto per evitare di farci gol, probabilmente più per pietà che per qualcosa meritevole di inchiesta (Aguirre, Zebli e il portiere Rosati sono i tre che non hanno mai "tirato il piede indietro", mentre tutti gli altri hanno dato la netta impressione di non voler farci male, sbagliando occasioni clamorose o "cincischiando" in situazioni nettamente a loro favorevoli). Siamo andati in vantaggio dopo aver sprecato un paio di occasioni da "questo lo facevo anch'io", e il nostro atteggiamento tattico, con grosse responsabilità anche dell'allenatore, ha permesso al Perugia di pareggiare anche non volendo (una papera del nostro portiere, di quelle da ricordare). La cosa più sconvolgente è stata notare che negli ultimi venti minuti, quelli in cui una squadra nelle nostre condizioni avrebbe dovuto giocare come un gruppo di assatanati, i nostri erano pressoché fermi, in una forma inguardabile (o anche indegna, se volessi essere particolarmente cattivo).
Foto Novi |
Adesso, dopo 14 anni, si torna nella terza serie, che adesso si chiama Lega Pro. Personalmente, la vedo come una sabbia mobile, dalla quale è veramente difficile venir fuori. La dirigenza è stanca, la tifoseria, nonostante i Presidenti prima di questo abbiano regalato solo fallimenti (non solo in senso figurato), non vuole più questo Presidente da anni. E' probabile una cessione al ribasso, a qualcuno di poco motivato, e questo vorrebbe dire impantanarsi ancor di più.
Prendo spunto da questo articolo, molto, troppo personale e fin troppo emozionale (conosco un po' chi l'ha scritto, è in buona fede sicuramente, ma è troppo tifoso per scrivere equilibratamente), e dico: Balleri, Lucarelli, Protti, pensateci voi. Non vi chiedo di metterci soldi (Lucarelli un'esperienza di acquisizione l'ha già fatta), ma di convincere qualcuno che possa essere motivato, qualcuno che conoscete, convincetelo con la vostra passione, quella che avete dimostrato a noi sul campo con questa maglia.
Detto questo, dico a tutti: non è un dramma. E', come ho cercato di esprimere nel titolo, il ciclo della vita, anche nel calcio, e anche se non voglio fare troppo il filosofo. Le cose cambiano, si vince e si perde, si indovinano annate si e quelle no. Quando una società sta bene, sceglie giocatori motivati, ci si può divertire anche in quella che una volta chiamavamo serie C (e ci siamo divertiti, alcuni anni, proprio lì, in quella serie). Per una realtà con un bacino d'utenza limitato come il nostro, dovrebbe essere normale fare l'altalena, o l'elastico come dice qualcuno, tra terza serie, seconda, e magari qualche volta affacciarsi nella massima serie per poi tornarsene dove si sta più comodi, per non fare il passo più lungo della gamba. Dovremmo imparare che così vanno le cose. Così come i calciatori dovrebbero imparare che se non sanno gettare il cuore oltre l'ostacolo, non dovrebbero fare questo mestiere: o almeno, non a Livorno.
Last Saturday, my football team has to win, in order to survive in the italian second division, instead we get a tie, and we are practically condemned to a demotion. After 14 years, we come back to the third division.
Is not a drama, we have to learn that these things happen. We need a leadership committed to the cause, we can have fun also in the third division, we have to learn to go back and forth between second and third, occasionally visit the first, just to say hello. We have to. As the players need to know that, if they aren't able to "throw the heart over the obstacle" (an italian figure of speech that means to be able to do things almost impossible), they shouldn't do this job. At least, not here in Livorno.
2 commenti:
Bella disanima Ale.
Ricordo ancora quel post in cui descrivevi l'orgoglio di giocare in UEFA, ricordando da dove eravate partiti.
Il migliore augurio è che possiate rifare tutto da capo (anche se so che è tremendamente difficile).
Grazie. Beh, c'è da dire che quelle emozioni rimangono, anche se non dovesse accadere mai più (cosa molto probabile). Fare tutto da capo è stata un'avventura bellissima e indimenticabile, e ricominciare dalla terza serie, se, appunto, c'è una società, non è un problema. Non ho ancora capito se la società c'è, a me a questo punto pare di no, anche se sono tra quelli che a Spinelli ha sempre dato fiducia, anche quando sbagliava palesemente.
Come dire, basta essere curiosi, e vedere cosa accadrà. Silver linings: gli abbonamenti costeranno molto meno la prossima stagione!
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