No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20161122

Freefall

Masters of Sex - di Michelle Ashford - Stagione 4 (10 episodi; Showtime) - 2016

Dopo la partenza di Virginia, Bill è a pezzi, devastato. Vagando in auto ubriaco, viene arrestato, e costretto a seguire obbligatoriamente le riunioni degli Alcolisti Anonimi, cosa che ovviamente fa inizialmente molto controvoglia, non ammettendo di avere un problema. Metterà a fuoco pian piano di avere si, un problema di dipendenza, ma non dall'alcool. Si sforza comunque fin da subito nel provare a rimettere in sesto la sua vita, quantomeno tornando a lavorare alla clinica. Virginia, delusa anche lei nel frattempo, reagisce in un altro modo: contatta chiunque le possa garantire una colonna fissa pubblicata, e così facendo arriva a Hugh Hefner, solo per scoprire che il magnate dell'erotismo vuole fortemente investire, ma sul connubio Masters and Johnsons al completo. Infine, dopo un riavvicinamento, Libby riesce finalmente ad esprimere la rabbia e le frustrazioni accumulate in anni di insoddisfazioni e di vita insieme a Bill, direttamente contro di lui. 

Masters of Sex continua, nessuno riesce a togliermelo dalla testa, a percorrere la strada già percorsa con innegabile successo da Mad Men. La catalogazione sotto period drama è perfetta. Ovviamente, come già spiegato in precedenza, Masters of Sex si basa su due figure storiche, William Masters e Virginia Johnson, e sulla biografia omonima scritta da Thomas Maier; questo assunto di partenza, paradossalmente, costringe la serie a partire da un campo leggermente più ristretto (la liberazione sessuale, i comportamenti sessuali, le abitudini e i preconcetti, il come siano cambiati negli anni), e a romanzare la vita dei due protagonisti (secondo alcuni critici in maniera eccessiva). Il risultato, personalmente, continua a piacermi, e spero tutto sommato che la serie sia rinnovata almeno per una quinta stagione (ancora non c'è niente di certo; da notare che questa stagione appena terminata doveva essere composta inizialmente da 12 episodi, come le 3 precedenti, episodi che sono stati poi ridotti a 10). Innegabile il fatto che i momenti migliori dello show siano quelli che ruotano intorno ai personaggi marginali (superba la figura della moglie di Masters, Libby, interpretata con enorme sensibilità ed espressività da una eccezionale Caitlin FitzGerald, senza dimenticare Betty Dimello, anche lei interpretata in maniera decisamente rilevante da Annaleigh Ashford), ma pure, paradossalmente, quelli dedicati ai due protagonisti da soli (l'interazione Masters vs Johnson, dopo un po', finisce per essere noiosa, soprattutto quando si riduce ad un mero tira e molla). Del resto, se Lizzy Caplan (Virginia Johnson) ha ormai dimostrato, soprattutto con questo ruolo, di essere davvero una brava attrice, su Michael Sheen (William Masters) non potevano esserci dubbi. 

Masters of Sex continues, no one can get out of my head, to walk the path already traveled with undeniable success from "Mad Men". Cataloging it as "period drama", is perfect. Of course, as I already explained above, "Masters of Sex" is based on two historical figures, William Masters and Virginia Johnson, and on the homonymous biography written by Thomas Maier; this starting assumption, paradoxically, forcing the series to start from a slightly narrower range (sexual liberation, sexual behaviors, habits and preconceptions, on how they have changed over the years), and to romanticize the lives of two main characters (according to some critics, excessively). I still like the result, personally, and I hope after all that the series will be renewed for at least a fifth season (still nothing is certain, to note that this season just ended was to be composed initially of 12 episodes, such as the 3 previous seasons, that were later reduced to 10). It's undeniable that the best moments of the show are those that revolve around marginal characters (superb the figure of Masters' wife, Libby, played with great sensitivity and expressiveness by an exceptional Caitlin FitzGerald, without forgetting Betty Dimello, interpreted in a very relevant way from Annaleigh Ashford), but also, paradoxically, those dedicated to the two protagonists alone by themselves (interaction Masters vs. Johnson, after a while, ends up being boring, especially when it is reduced to a mere "push and pull"). Of course, if Lizzy Caplan (Virginia Johnson) she has now demonstrated, especially with this role, to be a really good actress, on Michael Sheen (William Masters) it couldn't have been doubts.

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