Mercoledì 12 ottobre comincia allo stesso modo del giorno precedente: faccio colazione presto, per ogni evenienza, ma piove. E io non ho più voglia neppure di andare a nuotare. Aspetto l'ora di pranzo, e siccome non piove tantissimo, torno al Mall of Sofia per pranzare nell'altro ristorante, il Flowers. Mangio un sandwich, e poi con una pantomima, un gruppo di cameriere e camerieri fa sparire il mio resto (gli do 20 lev, spendo 11 e spiccioli, mi riportano gli spiccioli per arrivare a 12; spiego che ho dato loro 20, e loro mi danno 1; rispiego che manca un bel po', e loro fanno finta di non capire, dopo dicono che non hanno due pezzi da 10, quindi non è possibile che abbia dato 20). Mi incazzo fino ad un certo punto, visto che stiamo parlando di circa 4 euro, e quindi li mando a cagare e me ne vado. Rientro in albergo, piove ancora. Attendo. Poi spiove, e quindi esco, dritto verso il centro e la Rotonda della cattedrale di Santa Domenica. Da qui, mi infilo nel Boulevard Vitosha, dal nome del monte che domina la città, passando davanti all'imponente Palazzo di Giustizia.
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Qui e sopra, alcuni particolari del Palazzo di Giustizia |
Il viale, pedonale, è evidentemente la via dello shopping, e siccome il sole comincia a far capolino, vado avanti fino alla fine. In realtà, il viale non termina, ma quando ridiventa percorribile dalle auto, ecco il Parco Nazionale del Palazzo della Cultura, ovvero il famoso palazzo NDK. Già che ci siamo, andiamo fino in fondo. Nel centro del parco, un monumento strano e soprattutto, chiuso, circondato da una rete. Scopro a posteriori che il titolo è "1300 anni di Bulgaria", che viene amichevolmente chiamato dai locali "il cazzo a cinque teste", che sta cadendo a pezzi e che, dopo due incidenti, è stato chiuso, appunto, da questa rete che lo circonda. Il resto del parco è piacevole, con fontane e una imponente passeggiata. In fondo, l'edificio, un centro polivalente in uno stile vagamente sovietico, con dei lampadari impressionanti all'interno. Mentre torno sui miei passi, vedo che si stanno addensando dei nuvoloni nerissimi. Ripercorro tutto il tratto pedonale, giro intorno alla "rotonda", costeggio il Largo, e arrivo al Teatro Nazionale. Ricomincia a piovere, torno indietro, e stavolta fa sul serio, la pioggia. Accelero il passo, mi fermo sotto dei portici o altri ripari vari, e quando sono vicino all'albergo inizia a grandinare. Sono sotto un ponteggio, con l'ombrello aperto, ma mi bagno ugualmente. Approfitto di ogni minimo rallentamento delle intemperie per avvicinarmi, pian piano ce la faccio ma le scarpe ormai sono impregnate. Mi rintano in camera, poi asciugo le scarpe col phon. Verso sera smette definitivamente di piovere, le previsioni danno una bella giornata l'indomani, giusto quando me ne dovrò andare. Esco, attraverso la strada per andare a mangiare al McDonald's di fronte, e rientro molto presto.
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Il monumento "1300 anni di Bulgaria" |
Giovedì 13 ottobre faccio colazione e preparo il bagaglio, poi indugio in camera fino all'ora di pranzo (guardando Rai3 apprendo della morte di Dario Fo), lascio la stanza, lascio il bagaglio alla reception, faccio il check out, torno al Mall of Sofia per una passeggiata per osservare la fauna locale, poi mangio all'Happy, perdo tempo e rientro in hotel per prendere il taxi per l'aeroporto. Arrivo con ampio anticipo, tanto che, evidentemente, c'è una pausa tra i voli della mattina e quelli del pomeriggio: i controlli non sono aperti, e devo attendere. Poi, controlli aperti, e sono al gate. Pian piano arriva l'ora del volo, mi imbarco, e per l'ora di cena sono a casa.
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