The Girlfriend Experience - di Lodge Kerrigan e Amy Seimetz - Stagione 1 (13 episodi; Starz) - 2016
Chicago. Christine Reade viene dalla provincia statunitense, ma ha uno spirito fortemente indipendente, e già da qualche anno ha lasciato la famiglia per la grande città. Frequenta il secondo anno della prestigiosa Chicago-Burnham Law School, e si è appena procurata uno stage presso l'altrettanto importante e potente studio legale Kirkland & Allen. Non è però facile bilanciare il lavoro, lo studio, e soprattutto, mantenersi in una realtà nella quale apparire è importante. Quando scopre che la sua amica Avery lavora come escort, Christine inizia immediatamente a valutare l'opzione di intraprendere la stessa strada. In fin dei conti, le piace fare sesso, e il servizio definito GFE (Girlfriend Experience, una modalità costosa nella quale la escort agisce come se fosse, appunto, la fidanzata del cliente, andando al di là della semplice prestazione sessuale). Comincia accettando di fare un'uscita a quattro con Avery, uno dei suoi clienti e un amico del di lei cliente, che è in cerca di una escort, dopo di che si mette nelle mani di Jacqueline, la madam di Avery, una bella signora che le procura clienti ricchi e affidabili. Lavora sotto lo pseudonimo di Chelsea Rayne.
Scoperto con un po' di ritardo, appena ho saputo che esisteva non ho potuto esimermi dal vederlo. Ispirato dall'omonimo film del 2009, voluto e diretto da Steven Soderbergh, che qui figura come produttore esecutivo, scritto e diretto da due registi/sceneggiatori promettenti (Amy Seimetz fa parte anche del cast, nella parte di Annabel, la sorella della protagonista), soffre un po' degli stessi difetti del film: girato con una spiccata attenzione all'estetica, sia delle inquadrature che dei costumi e delle ambientazioni, risulta freddo e vagamente noioso. Nonostante ciò, la prova interpretativa della protagonista Riley Keough (nipote di Elvis Presley, già vista in The Runaways, Magic Mike e Mad Max Fury Road), le vicissitudini della protagonista ma soprattutto, la sequela infinita di sfaccettature sessuali che la protagonista si trova ad affrontare, rendono la serie molto interessante, e addirittura importante, in un mondo ancora troppo legato alla "posizione del missionario". Non so se mi spiego.
In arrivo una seconda stagione da 14 episodi.
Discovered with a little delay, as soon as I knew that it existed, I could not fail to see it. Inspired by the homonymous film of 2009, wanted and directed by Steven Soderbergh, who here appears as executive producer, written and directed by two promising directors/screenwriters (Amy Seimetz is also part of the cast in the role of Annabel, the sister of the protagonist), it suffers a bit the same flaws of the film: shot with an eye to aesthetics, both, the shots and dresses and environments, it is cold and vaguely boring. Nevertheless, the acting from its star Riley Keough (Elvis Presley's grandson, already seen in The Runaways, Magic Mike and Mad Max Fury Road), the vicissitudes of the protagonist but above all, the endless string of sexual facets that the protagonist has to face, make it very interesting series, and even important, in a world still too tied to the "missionary position". I hope you got what I mean.
A second season of 14 episodes will come.
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