Venerdì 17 marzo, verso le 17, terminata la giornata di lavoro, mi muovo verso Bologna. Ho trovato un albergo disponibile e ad un prezzo accettabile (onestamente, non mi piace più dormire negli ostelli, ma neppure far derubare la mia società) nientemeno che a San Pietro in Casale, un paesone più vicino a Ferrara che a Bologna, ed è lì che mi dirigo. L'hotel si chiama Pamela, e ve lo segnalo perché il giorno seguente spiccherà per correttezza, quando il responsabile del front desk mi chiamerà per dirmi che erroneamente mi avevano addebitato il prezzo della camera, che in realtà io avevo già pagato al momento della prenotazione con Booking.com (lo avevo completamente dimenticato), e si offre di farmi un bonifico quanto prima. Sveglia verso le 4, sabato 18, per essere pronto a partire alle 5, poco meno di mezz'ora e sono al ParkinGo di San Vitale. Lascio l'auto, e la navetta mi accompagna all'aeroporto bolognese, dove deposito il bagaglio al banco del check in, dopo cornetto e cappuccino, e mi metto in coda (una coda di almeno 100 metri) per i controlli di sicurezza. Una decina di minuti abbondanti, e sono agli imbarchi, laddove attendo composto l'imbarco e la partenza. Poco prima delle 9 sono a Lione, ancora una volta, e decido che la strategia più indicata, visto anche il tempo nuvoloso, è rilassarsi su una poltrona dell'aeroporto francese, attendere l'ora di pranzo, e poi recarsi in città, visto che tanto, la mia camera d'albergo non sarà disponibile fino alle 14. Così faccio, e verso le 12 mangio alla OL Brasserie, cibo più che decente (soprattutto carne) in un ambiente dedicato tutto alla squadra di calcio locale (Olympique Lyonnais). Me la prendo con calma, verso le 13 abbondanti mi dirigo verso la stazione dei treni, compro un biglietto per il Rhonexpress, arrivo al capolinea, davanti alla stazione ferroviaria Part-Dieu, scendo, e in dieci minuti a piedi sono al Best Western Richelieu, in Rue Lalande, dove mi registro, salgo in camera, sistemo le mie cose, e dormo tutto il pomeriggio.
Beh, si vede che ne avevo bisogno. Mi sveglio e mi compongo per andare a mangiare qualcosa, ho fatto un'indagine preventiva, e in questa zona molti ristoranti sono chiusi sabato e domenica. Mi dirigo verso la brasserie Le Central, praticamente davanti al palazzo sede della mia compagnia. Una cameriera sola per un paio di sale piuttosto piene, ma gentilissima, cibo buono, clientela variegata, tutto ok, rientro in hotel, mi vedo un telefilm, e via con un'altra dormita.
Domenica 19 mi sveglio verso le 8, faccio tutto con calma, e alle 9,30 sono pronto per farmi un giro per Lione. La volta scorsa avevo visto qualcosa, ma molto di sfuggita, adesso ho tutto il tempo. La giornata dovrebbe convertirsi al bello, ma per il momento ci sono delle nuvole; non fa freddo. Mi porto l'ombrello comunque. A piedi, parto lungo Cours Lafayette, attraverso il Rodano (uno dei due fiumi che bagna la città), poi lo costeggio mentre inizia a piovigginare, inizio a salire verso l'Anfiteatro delle Tre Gallie. Lo raggiungo, ci giro intorno, poi scendo verso la Saona (l'altro fiume), attraverso anche quello, lo costeggio aggirandomi per mercatini, arrivo davanti al Palazzo di Giustizia, dove volontari pro-Macron insistono per darmi il programma, anche se non sono francese.
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