Lioness - Sivert Hoyem (2016)
Certo che quando si parte con un pezzo come Sleepwalking Man, da una parte sei avvantaggiato, dall'altra dovresti quantomeno provare a mantenere un livello alto. Ma siccome Sivert Hoyem, musicista norvegese figlio di un insegnante e di una politica (del Socialist Left Party norvegese), ex cantante dei mai troppo rimpianti (ma misconosciuti) Madrugada, da queste parti è quasi osannato, il risultato è una vittoria su tutti i fronti. C'è da dire che, avendolo un poco perso di vista, ho recuperato insieme questo Lioness del 2016 e il precedente Endless Love del 2014, e quest'ultimo mi è parso un po' più debole. Con Lioness, Hoyem si allontana un poco dall'uso roccioso di chitarre elettriche, si diletta con arrangiamenti orchestrali, con pezzi intimisti (It Belongs To Me) e con tutta una serie di altre sconfinate influenze e generi, che vi lascio scoprire da soli, ma li padroneggia con maestria, aiutato dalla sua voce, troppo spesso sottovalutata, e dal suo saper scrivere bellissime canzoni. Ottimo disco, che precede il recentissimo Live at Acropolis, del quale vi parlerò a breve.
Of course, when you start with a track like "Sleepwalking Man", on the one hand, you are benefiting, on the other hand you should at least try to maintain a high level, and it's not easy. But since Sivert Hoyem, a Norwegian musician son of a teacher and a (female) politician (of the Norwegian Socialist Left Party), former singer of never too much regrets (but misunderstood) Madrugada, is almost worshipped here, the result is a victory over all fronts. It is to be said that having a little lost sight him, I have recovered this "Lioness" (2016), and the previous "Endless Love" (2014), and this last it seemed to me a little weaker. With "Lioness", Hoyem moves away a little from the rocky use of electric guitars, delights him with orchestral arrangements, with intimate tracks ("It Belongs To Me") and a whole host of other endless influences and genres that I will let you discover by yourself, but handling them with mastery, helped by his wonderful voice, too often underestimated, and his ability to write beautiful songs. Great record, which precedes the recent "Live at Acropolis", of which I will talk to you shortly.
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