Nebraska - Di Alexander Payne (2013)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Billings, Montana. Un agente della polizia locale, durante un pattugliamento, si imbatte in Woody Grant, un anziano locale, che sta camminando ai bordi della strada principale. L'agente porta Woody in centrale, e chiama uno dei due figli, David, per venirlo a prendere. Quando David riaccompagna il padre a casa, scopre che il padre ha intenzione di recarsi a piedi a Lincoln, Nebraska (1.450 km circa), perché convinto di aver vinto una lotteria da un milione di dollari. David gli chiede di mostrargli la lettera che lo certifica, e capisce immediatamente che si tratta di una di quelle esche per raccogliere abbonamenti. Cerca di farlo capire al padre, ma non c'è verso. Riporta il padre a casa, e si imbatte nelle ire della madre Kate, sempre più stanca delle di lui stramberie.
Ma Woody insiste, e pochi giorni dopo viene "riacciuffato" mentre cerca di partire di nuovo. David e il fratello Ross ponderano il fatto di metterlo in una casa di riposo. Dopo l'ennesimo tentativo di Woody di partire per il Nebraska, David decide di prendersi qualche giorno di ferie, e di portare il padre davvero a Lincoln, con grande sgomento della madre. Gli episodi grotteschi si susseguono, fino ad acquistare una dimensione surreale quando lungo la strada, David, resosi conto che stanno per passare vicino alla cittadina natale di Woody, decide di far visita, e di dormire per una notte, alla famiglia del padre.
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto (ah, il tempo), sono riuscito a vedere per intero questo film del 2013, bianco e nero elegante, cast sorprendente (leggetevi le storie delle scelte e i ragionamenti del regista) e andamento poco americano. Riflessione a cuore aperto sulla vecchiaia, dialoghi rarefatti e al limite tra il comico e il nonsense, ma finale che ti strappa il cuore e ti lascia un bel gusto in bocca. Da recuperare.
After some unsuccessful attempts (ah, the time), I managed to see in full this movie of 2013, elegant black and white, amazing but surprising cast (read the stories of the choices and the reasoning of the director) and with a pace decidedly not so American. Reflection with an open heart on old age, rarefied dialogues and on the borderline between the comedian and the nonsense, but the finale tears your heart and leaves a nice taste in your mouth. You have to recover it.
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