Jackie - Di Pablo Larrain (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Parzialmente basato sull'intervista che il famoso giornalista statunitense Theodore H. White, fece, per Life Magazine, a Jackie Kennedy, su richiesta della stessa ex First Lady, nella residenza Kennedy di Hyannis Port, Massachusetts, una settimana dopo l'assassinio di John F. Kennedy, allora Presidente degli US, Jackie è il debutto del regista cileno nei biopic, e nei film con protagoniste femminili, e ripercorre soprattutto i momenti immediatamente seguenti all'attentato a JFK, dal punto di vista di Jackie.
Nonostante la gestazione travagliata, e la scelta di Larrain come "ripiego" (il progetto prevedeva una miniserie tv, anziché un film per il cinema, e doveva essere diretto prima da Spielberg, poi da Aronofsky), mi pare di poter dire che il regista cileno è riuscito a dare ugualmente la propria impronta, pur conservando la sceneggiatura di Noah Oppenheim. Una superlativa Natalie Portman, nei panni della protagonista, riesce a sopportare quasi 100 minuti di primi piani intensissimi, e a dare una lettura del personaggio Jackie Kennedy, una donna senza dubbio colta, abituata all'alta società, e conscia del proprio ruolo. Un film decisamente con carattere.
Despite the troubled gestation, and the choice of Larrain as "fallback" (the project should have been a TV miniseries, before a film for the cinema, and had to be directed first by Spielberg, then by Aronofsky), I think I can say that the director Chilean managed to give his own imprint, while retaining the script of Noah Oppenheim. A superb Natalie Portman, in the role of the protagonist, could endure almost 100 minutes of intense close-ups, and to give a reading of the character Jackie Kennedy, a woman without a doubt cultured, accustomed to high society, and aware of their role. Decidedly, a movie with character.
Nessun commento:
Posta un commento