No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20140916

The Game of Thrones 4

continua da qui

Se i software non bastano

I modelli a grandezza naturale sono da tempo strumenti fondamentali per chi progetta gli aerei. Esistono software in grado di riprodurre versioni tridimensionali straordinariamente realistiche di intere cabine, sottolinea Park, ma rimangono comunque alcuni dettagli che riesci a valutare bene solo studiando un oggetto concreto a grandezza naturale. Il modello dimostrativo della nuova poltrona di business della JPA della Jamco è stato costruito a Pitstone, una sessantina di chilometri a nord di Londra, dalla Curvature Group, un’azienda che fabbrica modelli di qualsiasi cosa, dai cellulari ai razzi, tutti in scala 1:1 e accurati nei minimi particolari. Tighe abita lì vicino e a volte ci fa un salto andando o tornando dal lavoro. Un giorno lo accompagno e James Lilley, il responsabile di progetto della Curvatureci fa fare un giro. In una stanza vediamo un uomo incollare grandi assi di poliuretano da usare poi per costruire un modello di barca, ricorrendo alla più grande delle tredici fresatrici computerizzate del laboratorio. “Qui dentro possiamo tranquillamente riprodurre un treno intero”, precisa Lilley. Tighe mi ricorda che non molto tempo fa la ditta ha fabbricato un prototipo non funzionante di una carrozza ferroviaria per la Hitachi, e l’interno era così curato nei dettagli che entrandoci sembrava vera. In un’altra stanza un artigiano che sta curvando a mano il bordo del guscio di un sedile spiega a Tighe perché sarà difficile riprodurre la particolare sfumatura di colore di un certo campione. È un azzurro traslucido e glielo ha mandato l’esperto di materiali della JPA, che lo considera perfetto per una particolare rifinitura della nuova poltrona. “Pensiamo di sapere come ottenerlo”, dice l’artigiano, “ma sarà una grande seccatura”. Per ricreare quell’effetto, spiega, ci vorrebbe un primo strato di base, poi uno strato nero, uno lucido, uno di vernice, uno di smalto e almeno un paio di altri passaggi, senza contare il tempo necessario perché ogni strato si asciughi. Ma lui pensa di poter trovare un metodo più semplice per ottenere quasi lo stesso effetto e dà a Tighe due campioni. “La prima persona che trova il sistema per imitare in modo convincente la cromatura farà una fortuna”, annuncia Lilley. Per costruire il modello di un sedile d’aereo la Curvature può impiegare anche dieci settimane, perché ogni pezzo deve essere fatto su misura. Una volta finito il prototipo, per costruire la poltrona ci vuole meno tempo, ma il procedimento è molto simile. “L’industria delle poltrone d’aereo non è come quella delle automobili”, precisa Parker. “I pezzi sono molto più piccoli ed è ancora un lavoro artigianale. Nelle fabbriche di automobili, quasi tutte le saldature sono affidate ai robot, come buona parte dell’impianto elettrico. Nei sedili degli aerei, invece, perfino alcune parti del telaio sono fatte a mano”. Tighe aggiunge: “Se pensi a tutto quello che c’è in un aereo, sembra una follia che il biglietto costi così poco”. Per andare a Londra ho preso un volo dell’American Airlines. Le compagnie statunitensi hanno impiegato un po’ di tempo a introdurre poltrone più elaborate ma, visto che le aspettative dei viaggiatori sono cambiate, ora stanno cercando di mettersi al passo con le concorrenti straniere. Sul rinnovo della sua flotta, per esempio, l’American ha investito molto. Gli interni del mio aereo, un Boeing 777-300Er nuovo di zecca, sono stati interamente progettati dallo studio di Park. Le poltrone della business sono varianti della Cirrus molto simili a quelle della Cathay Pacific, anche se le ho solo intraviste mentre andavo a prendere posto in economy. Un passeggero della business si era già disteso e aveva estratto la coperta, una mossa da principiante dato che nel giro di qualche minuto avrebbe dovuto raddrizzare di nuovo lo schienale per il decollo. Verso la fine della settimana che ho passato a Londra ho messo un attimo da parte la mia deontologia di giornalista e non ho fatto obiezioni quando un’addetta al marketing mi ha chiesto se poteva cercare di procurarmi un posto migliore per il volo di ritorno, con un passaggio di classe in caso di “disponibilità”. Quando sono arrivato in aeroporto l’impiegata della biglietteria è scoppiata a ridere e mi ha detto di scordarmelo. C’erano solo due posti vuoti in business class, ma davanti a me c’era una lunga fila. “Anche i dipendenti possono approfittare di questi cambiamenti di posto”, mi ha detto, “ma sui nuovi aerei non c’è mai posto per noi”. Anche quando l’economy è semivuota, la prima è sempre piena, e per la business c’è la lista d’attesa. Mi sono rassegnato all’idea dei soliti 75 centimetri di spazio, e dopo il decollo mi sono consolato pensando che gli accessori della mia poltrona erano costati diverse migliaia di dollari in più di tutta l’attrezzatura audio e video che avevo in casa. Ogni tanto, quando il libro che stavo leggendo diventava noioso, chiudevo gli occhi. Ma per tutto il volo ho tenuto lo schienale dritto per riguardo al passeggero seduto dietro di me. E sono abbastanza sicuro di non aver mai dormito.

fine

Nessun commento: