The Tunnel - di Emma Frost, George Kay, Olivier Kohn, Chris Lang, Yann Le Nivert, Ben Richards, basato su Bron I Broen - Stagione 1 (10 episodi; Sky Altantic / Canal +) - 2013
Una sera qualsiasi, viene ritrovato un cadavere posto in uno dei tunnel di servizio dell'Eurotunnel (quello che unisce Francia e Regno Unito), esattamente nel punto di confine. E' il corpo di Marie Villeneuve, una politica francese. Due squadre di polizia, una francese e una britannica, accorrono. Visto che la politica è francese, viene deciso che il caso è francese. Ma al momento della rimozione del corpo, si scopre in realtà che i corpi sono due: la parte inferiore appartiene alla prostituta gallese Gemma Kirwan. A quel punto, il caso è condiviso. L'investigatore Karl Roebuck, britannico, e l'investigatrice Wassermann, francese, si ritrovano a dover lavorare fianco a fianco, su un caso che si rivela meno semplice di quanto si poteva pensare inizialmente.
Ed eccoci, alla fine, a parlare del secondo remake della serie sevedese-danese Bron I Broen, proprio mentre per quanto riguarda l'originale si sta lavorando alla terza stagione, e per la versione statunitense stanno andando in onda gli ultimi episodi della seconda. Per quanto riguarda il Regno Unito, c'è anche da dire che BBC Four ha trasmesso le due stagioni della serie scandinava. Ma, come che sia, la joint venture tra Canal +, francese, e Sky Atlantic, britannica, ha portato avanti questo progetto, che in fondo è andato discretamente, tanto che è in programma una seconda stagione. Naturalmente, come già per le altre due versioni, la trama di base è identica, cambiano le ambientazioni e qualcosina qua e là durante il divenire degli eventi, e, naturalmente, il mood. I due protagonisti principali risultano abbastanza ben scelti; Stephen Dillane (Roebuck), attore di vastissima esperienza, per noi tutti soprattutto Stannis Baratheon in Game of Thrones, fornisce una prova da manuale, portando il classico humor inglese a fare da colonna portante della serie (quando possibile, visto il genere, e la deriva tragica); a Clémence Poésy (Wassermann), attrice e modella 31enne francese, ottima anche in inglese e avente esperienza internazionale (Harry Potter, In Bruges, 127 ore, Gossip Girl, ultimamente insieme a Michael Caine in Mister Morgan), tocca il compito di recitare l'investigatrice strana, schiva, con comportamenti a volte autistici, e c'è da dire che ci riesce discretamente, in maniera sicuramente più sobria rispetto, per dire, a Diane Kruger (che recita la stessa parte nella versione statunitense The Bridge).
Gli opening credits vanno sulle note di The End of Time di Charlotte Gainsbourg, giusto per la cronaca. Superfluo dirvi che la versione originale è bilingue (inglese/francese).
Sicuramente prescindibile, a mio giudizio leggermente migliore della versione statunitense, ma ovviamente inferiore all'originale, vi può interessare se, come me, siete dei fanatici e vi piacciono le comparazioni.
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