Selina sta cercando un campaign manager, all'insaputa di Dan ed Amy, che naturalmente sono entrambi convinti di essere scelti per quel posto. Nel frattempo, è in Iowa, con il solo Ben a farle "compagnia", a presentare il suo libro Some New Beginnings: Our Next American Journey, naturalmente scritto da qualcun altro e infarcito di ovvietà, firmando autografi in libreria controvoglia ma sempre a caccia di voti. Il resto dello staff è al matrimonio di Mike (e già questa sarebbe una battuta di per sé), tutti costretti ad abbandonare i cellulari: durerà poco.
Che aggiungere a quello che già è stato detto? Poco. Veep, che, ve lo ricordo ancora, è in pratica la versione statunitense di The Thick of It, è satira fantapolitica, molto satira e poco fanta, perché visti i risultati della politica in tutto il mondo, si fa davvero fatica che nelle stanze dei bottoni non vada esattamente come ci mostra le cose Iannucci. Cast ancora una volta straordinario, Veep è una di quelle comedy delle quali ogni episodio andrebbe rivisto 2/3 volte, per apprezzare ogni battuta, ogni sfumatura, e ogni volta ridereste (amaro). Come dire, si ride per non piangere. Ma si ride forte.
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