The Red Road - di Aaron Guzikowski - Stagione 1 (6 episodi; Sundance Channel) - 2014
Walpole, New Jersey. Eppure, New York sembra così lontana. A ridosso del fiume Hudson, questa apparentemente sonnacchiosa cittadina di provincia, vive da secoli un dualismo che non fa scintille solo perché le due comunità che in un qualche modo si fronteggiano non vogliono avere troppi problemi. Abbarbicati alle Ramapo Mountains, membri della comunità nativa americana Lenape si sono in un qualche modo civilizzati, ma rimangono estremamente diffidenti verso i bianchi. In quella zona, un giovane studente della New York University scompare; la polizia, naturalmente composta soprattutto da bianchi e da qualche nero, certamente non da Lenape, sta cercando il ragazzo senza troppa fortuna. Harold Jensen è un poliziotto di Walpole che cerca di fare il suo lavoro con convinzione, ma al tempo stesso è costretto a dedicare un sacco di energie per tenere insieme la propria famiglia. La moglie Jean è mentalmente instabile, e sta lentamente, dolorosamente, faticosamente cercando di tenersi lontana dall'alcol, "medicina" con la quale aveva provato ad autocurarsi. Jean si focalizza sulla figlia Rachel, e sulla sua relazione con Junior, un membro della comunità Lenape: non vuole assolutamente che i due continuino a vedersi. Junior è cresciuto da Marie, che non è sua madre, ma che ugualmente lo vuole tenere fuori dai guai. Cosa che non è riuscita a fare con il suo vero figlio, Philip Kopus, un pericoloso Lenape che è appena uscito di prigione, e che torna nella zona per mettere in piedi un traffico di droga. Recluta Mike, un Lenape emarginato, visita Marie, non proprio una visita calorosa, dopo di che affascina Junior stesso. Una sera, Rachel, che è fuori con Junior, non torna a casa. Jean va fuori di testa e combina un bel guaio mentre la cerca. Le cose si complicano per Harold, mentre scopriamo che Jean e Philip hanno dei trascorsi, e che la comunità Lenape non è propriamente estranea alla scomparsa del giovane studente...
Un paio di cosette, forse più di due. E' vero: ci sono parecchie somiglianze tra Banshee e The Red Road, anche se la seconda è molto più introspettiva, pur non mancando di adrenalina e scene forti, di grande violenza e impatto emotivo. E c'è da dire che ha diversi punti di contatto pure con Il fuoco della vendetta (Out of the Furnace), presentato a Roma l'anno passato ed uscito sugli schermi italiani il 27 agosto 2014, non ultima l'ambientazione sulle Ramapo Mountains. E' vero anche che quando uno è in astinenza da Game of Thrones, qualsiasi cosa "contenga" un attore o un'attrice che appartiene al cast, o che vi ha appartenuto, diventa immediatamente un must see. E' vero, in ultima istanza, che The Red Road è la seconda serie con sceneggiatura originale di proprietà di Sundance Channel, un canale che sta diventando una sorta di sicurezza per chi, amante del cinema, si dedica alla tv. Insomma, conosciuta per caso, passata un po' in sordina e ovviamente non ripresa, al momento, da nessun canale italiano, The Red Road è sicuramente qualcosa di più di un piacevole passatempo cinefil-televisivo. Una sceneggiatura che si prende i suoi tempi, una sorta di film da quasi sei ore, un cast composto da caratteristi di grande livello ma quasi tutti relativamente giovani, un ventaglio di problematiche sociali di attualità, seppur vive da anni negli USA. Si ha spesso l'impressione che la patina da giallo sia niente di più che una sorta di copertura per un'ennesima analisi sociale, uno dei tanti interessanti spaccati della provincia statunitense. Sembrava una miniserie, ma la seconda stagione arriverà nel 2015. Diamo un'occhiata al cast. Uno dei due protagonisti principali è Martin Henderson, nei panni del poliziotto Harold Jensen, neozelandese (altro punto di contatto con Banshee) visto in molti film di medio livello, mentre l'altro, che impersona il pericoloso indiano Philip Kopus, è nientemeno che Jason Momoa, il Khal Drogo della prima stagione di Game of Thrones, qui in una parte forse leggermente meno carismatica, ma che gli dà modo di dimostrare che non è solo un grande fisico. Non è finita, perché il ruolo di Jean, la moglie instabile di Jensen, è affidata a Julianne Nicholson, caratterista che avrete visto decine di volte, e mai troppo osannata: anche qui, davvero brava. Kiowa Gordon (Junior), già in Twilight, fa coppia con Allie Gonino (Rachel), curiosamente entrambi anche musicisti. Annalise Basso (sorella di Gabriel, l'Adam di The Big C), già in True Blood, è Kate, la sorella piccola di Rachel Jensen. Quasi commovente rivedere Tom Sizemore (Strange Days e many more), qui nei panni di Jack Kopus (non vi dico chi è, abbinate il cognome dle personaggio e poi fatevi prendere dalla curiosità). L'ultima che vi cito è Lisa Bonet (Sky Van Der Veen), ex moglie di Lenny Kravitz e adesso sposata (ma guarda a volte il caso) con Jason Momoa, madre di Zoe Kravitz (e adesso anche di, questi dovete proprio sentirli, Lola Iolani Momoa - femminuccia - e Nakoa-Wolf Manakauapo Namakahea Momoa - maschietto), nonostante gli anni sempre piacevole da vedere.
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