No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20200213

L'irlandese

The Irishman - Di Martin Scorsese (2019)
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

In una casa di cura, sulla sua sedia a rotelle, Frank Sheeran, un anziano veterano della seconda guerra mondiale, racconta il suo passato da sicario per un sindacato, in realtà una organizzazione criminale.
Negli anni '50 a Filadelfia, Sheeran lavora come camionista, e inizia a vendere parte del contenuto delle sue spedizioni al gangster locale Felix "Skinny Razor" DiTullio. Dopo che la sua compagnia lo ha accusato di furto, l'avvocato sindacale Bill Bufalino lo fa scagionare dopo che Sheeran ha rifiutato di nominare i suoi clienti al giudice. Bill presenta Sheeran a suo cugino Russell Bufalino, capo della famiglia criminale che "comanda" la Pennsylvania. Sheeran inizia a fare lavori per Russell e membri del mondo crinimale locale di South Philadelphia, inclusi lavori di "painting houses", un eufemismo per definire un omicidio. Presto Russell presenta Sheeran a Jimmy Hoffa, capo dell'International Brotherhood of Teamsters, che ha legami finanziari con la famiglia Bufalino e sta lottando per affrontare il collega astro nascente del sindacato Teamster Anthony "Tony Pro" Provenzano, nonché una crescente pressione da parte del governo federale. Hoffa si avvicina a Sheeran e alla sua famiglia, in particolare a sua figlia Peggy, e Sheeran diventa la guardia del corpo principale di Hoffa mentre è in viaggio.


Attesissimo, anche per il fatto di essere distribuito da Netflix, l'ultimissimo film di Martin Scorsese, con un cast composto interamente da nomi enormi (ma tutti in età molto avanzata), è, a mio (modesto) giudizio, una delusione totale. La scelta di mantenere De Niro anche nelle parti in cui si racconta di un Frank giovane lascia lo spettatore confuso, il film è bolso e pieno di parti che potevano essere sfondate, ma soprattutto, noiosissimo. Uno sprazzo di epicità arriva solo nei minuti finali, ma è decisamente troppo poco per la sufficienza.

Highly anticipated, also due to the fact that it is distributed by Netflix, the latest Martin Scorsese film, with a cast composed entirely of huge names, is, in my (modest) judgment, a total disappointment. The choice to keep De Niro even in the parts where the story tells about a  young Frank leaves the viewer confused, the film is full of fillers, but above all, very boring. A flash of epicity comes by itself in the final minutes, but it is far too little to be enough.

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