Silver Tongue - Torres (2020)
Quarto disco per Mackenzie Scott aka TORRES, disco sulla cui genesi, Pitchfork sottintende esserci la ricerca di un'audience più vasta, a causa del fallimento commerciale del disco precedente Three Futures, che ha causato pure la rottura con la sua vecchia etichetta. Può anche essere: quel che pare a me, è che il risultato, è quanto di più brillante si potesse aspettarci. Forse leggermente più "semplice" del suo predecessore, meno militante e più intimista, liriche comprese, il disco risulta davvero intenso e ti conquista al primo ascolto, per poi entrarti dentro con i seguenti. Un po' per il suo look tendente al cowboy, un po' per la sua gaytudine, mi è venuto da fare il paragone con Orville Peck, ma c'è da dire che forse TORRES è ancor più sperimentale, continuando a flirtare con la musica elettronica. Come che sia, davvero un buon disco.
Fourth album for Mackenzie Scott aka TORRES, album on whose genesis, Pitchfork implies that there is the search for a wider audience, due to the commercial failure of the previous work Three Futures, which also caused the break with her old label. It can also be: what it seems to me is that the result is the most brilliant thing we could expect. Perhaps slightly "simpler" than its predecessor, less militant and more intimate, including lyrics, the record is really intense and conquers you at first listen, and then it insinuates into you with the following. Partly because of her cowboy-like look, partly due to her gayness, it popped up to my mind a comparison with Orville Peck, but it must be said that perhaps TORRES is even more experimental, continuing to flirt with electronic. As it is, a really good record.
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