Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Aida è una sarta, ha imparato il mestiere dal padre, vive a Roma dove gestisce un atelier di buon livello. E' originaria di una sottoregione italiana, l'Arbëria, sparsa nel meridione, dove sopravvivono lingua e tradizioni albanesi, una minoranza alla quale appartiene e della quale non sempre si è sentita orgogliosa. Torna al suo villaggio di origine per commemorare la morte di quel padre che le ha donato il mestiere, lega con la nipote Lucia, rivive i conflitti con il fratello Ascanio, e comincia un viaggio onorico tra ricordi e sentimenti.
Debutto interessante per la regista di Tortona, anche lei di origini Arbëreshë. Si vede che la regista si è formata alla "scuola" di Bellocchio, e per questo film riesce a mettere insieme un ottimo cast, che immaginiamo non tutto professionista, e a regalare suggestive immagini, legate ad un viaggio non di formazione, ma di consapevolezza.
Interesting debut for the director from Tortona, also of Arbëreshë origins. It is clear that the director trained at Bellocchio's "school", and for this film she manages to put together an excellent cast, which we imagine is not all professionals, and to give evocative images, linked to a journey not of training, but of awareness.
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