Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Jean è un costruttore in una città del sud della Francia dove vive felicemente con la moglie e il figlio piccolo e tiene d'occhio il suo vecchio padre. Un pomeriggio, mentre va a prendere il figlio a scuola mentre sua moglie non sta bene, incontra l'insegnante di classe. Lei è Véronique, una donna colta ma solitaria che ha pochi contatti con la sua famiglia ed è sempre in movimento, per sostituire i congedi di maternità. Gli chiede chi in città potrebbe ripararle la finestra e lui gliela sostituisce. Su sua richiesta, lei gli suona il violino e per un minuto sul divano si scambiano una carezza e un bacio. Si riprende e torna a casa dalla moglie, ma rimugina su questa donna bella e disponibile. Anche lei desidera la mascolinità calda e semplice del costruttore.
Film precedente alla trilogia sul mondo del lavoro, anche questo film romantico conferma alcune cose: la bravura, anche come sceneggiatore, del regista francese, la grandezza, come attori, sia di Lindon (Jean) che di Kiberlain (Véronique), quest'ultima davvero impressionante per come riesce a passare da ruoli comici ad altri drammatici. Un film sull'amore che ci dice che l'amore, a volte, non basta.
A film preceding the trilogy on the job's world, this romantic film also confirms some things: the skill, also as a screenwriter, of the French director, the greatness, as actors, of both Lindon (Jean) and Kiberlain (Véronique), the latter really impressive for how he manages to move from comic to dramatic roles. A film about love that tells us that love, sometimes, is not enough.
Nessun commento:
Posta un commento