No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100502

viva la musica


Musica W, 12/08/2005, Castellina Marittima, giardini pubblici

Ancora Musica W, lodevolissima iniziativa castellinese, anche quest’anno con un bel roster di bands italiane di base e headliner interessanti. La prima serata si apre con gli Starla che, nonostante siano stati chiamati all’ultimo momento per sostituire un gruppo defezionario, impressionano per tecnica ed efficacia; di basso profilo la presenza scenica, ricordano fortemente i Mars Volta, il che è tutto dire. Unico punto dolente la voce del cantante/chitarrista. Non sono riuscito a capire da dove venissero.
Dopo di loro è la volta dei Poetica da Mantova, che sciorinano un glam rock davvero poco convincente. Più Europe che Motley Crue.

Gli Offlaga Disco Pax suonano per penultimi per decisione dell’organizzazione, che fiuta giustamente il top delle presenze all’ora che precede la mezzanotte. Peccato per il suono, confuso a seconda di come ci si posiziona nel piccolo anfiteatro dei giardini; sotto il palco la voce di Max affoga nel mezzo al resto, ed è come spogliare un manichino. I ragazzi sono in forma, stanno vivendo un momento magico, sono se stessi sul palco, trasmettono emozioni anche rimanendo piantati nel loro posto. Dopo un set piuttosto breve, a grande richiesta concedono un bis, chiudendo in bellezza con Khmer rossa. Applausi.
Chiudono i Cheap Thrills da Pontedera, un miscuglio tra Litfiba meno preziosi, voglia di Vasco Rossi e rock demenziale.


Musica W, 13/08/2005, Castellina Marittima, giardini pubblici

Aprono le danze i castellinesi de La felice ignoranza, che fanno un metal-core ricco di growling, già sentitissimo, ma con una buona tecnica media.

Dopo di loro ci sono gli Psychoterapy da Torino, e più o meno possiamo dire che siano una cover band dei Ramones. Qui la tecnica scarseggia, ad onor del vero, anche se i ragazzi ci danno dentro, però certi pezzi, non certo difficili, sarebbe bello sentirli fatti bene.

Una bella sorpresa sono i Matheria di Genova. Tra Subsonica, Korn e Red Hot Chili Peppers, sono bravi, il cantante anche se non eccelso se la cava discretamente, e hanno una bella presenza scenica.

Altra ottima band sono i Jackie O’s Farm di Livorno. Alt rock piuttosto personale, tecnica essenziale e senza fronzoli, un cantante/chitarrista con una discreta voce, tra Strokes, Beatles, Belle & Sebastian, hanno un buon songwriting e lasciano una gran bella impressione. Da seguire senz’altro.

L’attrazione della serata sono i Disco Drive da Torino. Stanno godendo di buona stampa, e sono decisamente curioso. Sento Fugazi, Bloc Party, Franz Ferdinand e Talking Heads frullati all’impazzata, con parti percussive (suonate, oltre che dal batterista, dal chitarrista) tra un Jovanotti in trip da ombelico del mondo e la dance music più becera e scontata. Mi si blocca la digestione, e penso che 15 anni fa una band così sarebbe stata lapidata sul palco. Mi guardo intorno e so che sbaglio io, perchè il pubblico è preso e balla. Mi avvio verso valle attanagliato da dubbi esistenziali.

Musica W, 15/08/2005, Castellina Marittima, giardini pubblici


Ultima sera di questa festa musicale che unisce l’atmosfera casalinga della sagra a un cartellone di tutto rispetto a livello italiano. Apre ancora una volta una band di casa: gli Arnika. E’ un power pop-rock il loro, e la cantante ricorda Elisa. Non male.
Seguono i Fanali di scorta dal Piemonte, salgono sul palco che sembrano bagnanti pronti per la spiaggia, si sforzano di risultare simpatici, ricordano più Cremonini che gli Skiantos, con una spruzzata di Vasco.

Dopo ci sono gli Stealth da Macerata, suonano un onesto metal un po’ alla Sepultura. Chiudono i pisani Zen Circus, anche per loro buona stampa ultimamente. Rimarchevole l’impresa di Ufo, il bassista, che è venuto da Pisa a Castellina in mountain bike. Sul palco sono a loro agio, e il fatto di giocare praticamente in casa li scioglie ulteriormente. I pezzi nel loro complesso denotano un passaggio dal folk-rock all’alt-rock più recente, e sinceramente mi convincono poco in entrambe i casi, anche se il pubblico gradisce forse più i pezzi recenti, che li fanno sembrare una sorta di Black Rebel Motorcycle Club molto meno cupi. Si ha però una specie di deja-vu sonoro ascoltandoli, li caratterizza in pratica solo il cantato ‘’misto’’ italiano-inglese, per il resto mi paiono poco personali.

Da rivedere.

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