No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130906

armi convenzionali

Conventional Weapons - My Chemical Romance (2013)

Chissà se doveva essere un divertissement, quel che è divenuto, adesso, è una sorta di testamento, seppure una parola del genere, usata per una band sicuramente divertente, grintosa, interessante, ma non fondamentale, è senz'altro esagerato. Conventional Weapons è nato come un progetto comprendente la pubblicazione di cinque singoli, ognuno composto da due pezzi inediti, tutte outtakes dalle registrazioni di Danger Days: The True Lives of the Fabulous Killjoys, risalente al 2010. I dieci pezzi, usciti tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013, sono poi stati riuniti in un unico cofanetto (con i cinque dischi di vinile), diventanto un album.
Come forse ricorderete, mi era piaciuto molto il loro The Black Parade, anche nella versione live (The Black Parade Is Dead), mentre non mi aveva entusiasmato Danger Days. Paradossalmente, queste outtakes sono molto buone, e rappresentano quasi al meglio quello che i My Chemical Romance sono; anzi, erano. Si, perché, come avevo cominciato a dirvi nell'introduzione, neppure un mese dopo la pubblicazione del cofanetto in questione, è arrivato il comunicato ufficiale della separazione della band del New Jersey.
E quindi, a partire da Boy Division, classica punk-rock song robusta che però, come si conviene a loro, non rinuncia a svolazzi armonici e melodici, fino ad arrivare a Burn Bright, pezzo corposo e inizialmente sincopato che nel prosieguo si sviluppa come un mid-tempo arioso, passando dalle ottime, seppur prevedibili, Surrender the Night, Kiss the Ring, Tomorrow's Money e The World Is Ugly, prodotti da Brendan O'Brien, i nostri ci sollazzano col loro stile che, come già detto in passato, mi ricorda da molto lontano i Queen (AMBULANCE), e un po' più da vicino i Muse con influenze emo e screamo, il tutto amalgamato dentro canzoni vagamente melodrammatiche, tirate, melodiche, dove le chitarre si fanno sempre molto sentire e dove la voce di Gerard Way fa sempre da spina dorsale.
Un modo discreto di farsi ricordare.

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