Calvary - di John Michael McDonagh (2014)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Irlanda. Padre James è un anziano prete cattolico, parrocchiano di un piccolo villaggio in riva al mare. E' domenica mattina, e Padre James è a disposizione nel confessionale della sua chiesa. Ecco un parrocchiano che entra nel confessionale. E lì che comincia la storia. Il parrocchiano, schiumante di rabbia, rivela al prete che da piccolo, è stato ripetutamente violentato da un prete cattolico. Gli dichiara che la prossima domenica ha intenzione di uccidere proprio lui, Padre James, perché sa benissimo che lui è un buon uomo e un buon prete, e quindi sarà peggio per la chiesa, e ben più sconcertante, l'assassinio di un uomo senza colpe, rispetto all'assassinio di un violentatore; inoltre, il colpevole dei ripetuti abusi è già morto da tempo. Proprio quella settimana, Fiona, la figlia di Padre James, si reca in visita presso di lui, in seguito al tentativo di suicidio della giovane. Fiona ama il padre, ma è ancora sconvolta dal suo abbandono: James si è fatto prete dopo la morte della moglie, la madre di Fiona.
Padre James ha il suo da fare. Oltre a tentare di riannodare il suo rapporto con la figlia, visita Jack, il macellaio locale, che pare stia picchiando la moglie Veronica, donna di facili costumi che ha una relazione con un meccanico locale, l'immigrato ivoriano Simon. Poi deve tentare di convincere il giovane disadattato Milo, che sta per arruolarsi nell'esercito, convinto che sia l'unica soluzione per lui per avere una vita socialmente accettabile, e per riuscire ad avere dei rapporti sessuali con delle donne. C'è poi da far visita a Michael Fitzgerald, un miliardario locale, che gli confessa di aver fatto molti soldi anche illegalmente, e che per redimersi vuole donare molti soldi alla chiesa locale. C'è poi Frank, un medico ateo, cinico ma intelligente, il cui comportamento spesso irrita Padre James. C'è un vecchio scrittore locale, vicino alla morte, che chiede a Padre James di procurargli una pistola, Padre Leary, l'assistente di Padre James, sulla cui vocazione James nutre molti dubbi, e del quale non apprezza il carattere, l'ispettore Stanton, dai gusti sessuali particolari, e il vescovo Montgomery, ai quali James si rivolge mettendoli al corrente delle minacce ricevute. Per finire, proprio in quella settimana, una coppia francese in vacanza da quelle parti subisce un incidente, e il marito muore nell'ospedale dove esercita Frank. Padre James fornisce supporto spirituale alla vedova, la bella Teresa.
Ecco, Calvary è uno di quei gioiellini che riuscirebbero a mettere tutti d'accordo, critici, spettatori attenti, e perfino il botteghino, se solo fossero distribuiti un po' meglio. Del resto, questo regista inglese di chiare origini irlandesi, ci aveva già fatto vedere di che pasta era fatto, col suo splendido debutto registico The Guard, tradotto con un titolo italiano irriferibile. Tra l'altro, a parte il suo "abbonamento" col grandissimo, ancora una volta, Brendan Gleeson, qui nei panni di Padre James, McDonagh riesce sempre a mettere insieme cast strepitosi, forse solo con la forza dei suoi copioni. Calvary è forse un poco più "nero" di The Guard, ma conserva comunque una forza non indifferente (probabilmente più di The Guard), e al tempo stesso un'ironia ficcante e decisamente intelligente, senza raccontare bugie e senza aver paura di affrontare, a modo suo, problematiche importanti. Tutto al posto giusto, con il plus di una splendida fotografia e delle location meravigliose. Finale coraggioso, post finale che gonfia il cuore, senza bisogno di parole. Più ci penso, e più non riesco a trovare difetti a questo film. Non gli do mezzo punto in più perché non rimarrà nella storia solo a causa della scarsa distribuzione. Lo so, è una stronzata, ma che ci crediate o no, anch'io riesco ad essere stronzo.
Detto del protagonista, due parole sul resto del cast.
Chris O'Dowd (un sacco di film, una carriera da comico, ultimamente in Thor: The Dark World e St. Vincent) è il macellaio Jack.
La bellissima Kelly Reilly (Flight) è Fiona, la figlia di Padre James.
Aidan Gillen (il mitico Littlefinger di Game of Thrones, ma anche Tommy Carcetti di The Wire, e scusate se è poco) è il dottor Frank.
Dylan Moran, altro attore prevalentemente comico, è Michael Fitzgerald.
Isaach de Bankolé (The Limits of Control) è Simon.
M. Emmet Walsh (caratterista bravissimo dalla filmografia sterminata, era pure in Blade Runner) è lo scrittore.
La stupenda Marie-Josée Croze (Le invasioni barbariche e un sacco di altri film, tutti illuminati dalla sua bellezza sconvolgente e semplicissima) è Teresa; appare pochissimo ma, come sempre, fa un buco nello schermo ogni volta.
David Wilmot è Padre Leary.
Pat Shortt (Garage), altro comedian, è il barista Brendan.
Killian Scott è Milo, e secondo me è un attor giovane da tenere d'occhio.
Gary Lydon (War Horse) è l'ispettore Stanton.
Orla O'Rourke (Harry Brown) è Veronica.
2 commenti:
eh, te l'avevo detto :D
non avevo il minimo dubbio
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