No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150323

Cura per le ferite

Vulnicura - Bjork (2015)

Non è che vi eravate dimenticati di lei, vero? Lei, forse, si era dimenticata dei suoi ascoltatori, non certo della musica o dell'arte, o di quello che le sta intorno. Il precedente progetto (non era "solo" un disco) Biophilia, che partiva dalla crisi economica dell'Islanda e culminava in una serie di app, dopo che la Gudmundsdottir si era lanciata in una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica islandese a proposito della conservazione delle risorse naturali della loro terra; questo nuovo Vulnicura (vulnus + cura, cura delle ferite, dal latino), parte invece da un momento più intimo, e cioè l'espressione dei suoi sentimenti dopo la rottura del suo rapporto con l'ex compagno Matthew Barney. Può sembrare superflua una specificazione del genere, visto che la musica che Bjork offre è talmente indefinibile, che non riesce ad attagliarsi a qualcosa di intimo, così come a qualcosa contrario, non intimo. E' tutto e il contrario di tutto, e la cosa straordinaria è che una roba del genere, avanti anni luce da tutto il resto, suona già sentita solo perché lei la suona da un po'. Il disco è caratterizzato da un massiccio uso dell'elettronica, eredità del progetto e delle app di Biophilia, ma le canzoni nascono, e si sente, come composizioni per archi, principalmente. Questo lo ricollega abbastanza ad Homogenic. Bjork stessa, parlando a Pitchfork del processo creativo, ha dichiarato di aver deciso di diventare "una nerd del violino", in modo da poter comporre canzoni per archi, un desiderio che serviva a tenere la mente occupata dopo la rottura.

Come che sia, il risultato è, ancora una volta, un disco indefinibile, altamente impegnativo da ascoltare (immaginatevi a comporlo), ma senza dubbio pieno di un fascino che solo lei riesce a trasmettere. Di sicuro non contiene singoli da classifica, ma ne abbiamo veramente bisogno?



The theme of this new album of Bjork is the feelings she lives after her break up (with Matthew Barney). For any other musician, this could bring to an intimistic work; but here, we are talking about Bjork. So, she (always based on her statement to the papers) became a "nerd violin", and started to compose songs for strings. Then, she used all the app created for the "Biophilia" project, for implanting electronic sound into these songs based on strings. The final result is this "Vulnicura" (vulnus plus cura, "cure for the wound", from Latin), that remind us a little the "Homogenic" album, and that is indefinable (as usual), very demanding for the listener (imagine for the composer), but without any doubt, full of charm, a charm that only she, even today (after so many years of carreer), is capable of giving.

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