No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150925

Black Souls

Anime nere - di Francesco Munzi (2014)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Luigi, Rocco, Luciano. Tre fratelli, molto diversi, che però fanno parte di una famiglia calabrese che flirta con il malaffare, anche a livello internazionale. Luigi, di base a Milano, spavaldo, spaccone, è un trafficante di droga ad altissimi livelli, con agganci in tutto il mondo. Rocco, all'apparenza più pacato, meno appariscente, anche lui di base a Milano, sposato con una bella donna della Milano bene, Valeria, è imprenditore di successo si, ma con i soldi che la droga ed il malaffare gestito da Luigi gli procura. Luciano, invece, non vorrebbe essere invischiato in nulla di illegale, e si sforza di vivere di pastorizia. Vive ancora al sua paese natale. Suo figlio Leo, però, pare già deciso a seguire le orme dello zio Luigi, e quasi per farsi notare, insieme ad un amico, di notte, spara alla saracinesca di un bar del paesello, sapendo benissimo che questo bar è "protetto" da una famiglia malavitosa "rivale" alla sua. La spirale è innescata.


Trionfatore agli ultimi David di Donatello, Anime nere è il terzo lavoro di Francesco Munzi, dopo Saimir e Il resto della notte. Il film è buono, non un capolavoro, più un compitino ben fatto su un tema scottante ma probabilmente, in questo caso spettacolarizzato, che un'opera coraggiosa su una delle piaghe dell'Italia. Non "risolve", non scioglie il dubbio che continua personalmente ad attanagliarmi su Munzi: è un grande regista, oppure è solo uno buono che spicca perché in Italia non c'è proprio altro? Di sicuro, sa scegliere i soggetti, cambiare argomento (ma non tono, per il momento), svolgere il suo compito a dovere, ma forse, la freschezza di Saimir mi aveva fatto sperare in qualcosa di più.
Chissà se il tempo riuscirà a sciogliere il dubbio. Noi pazientiamo, che tanto abbiamo pure altro da fare.

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