Trumbo - di Jay Roach (2015)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Tra il 1930 e il 1940, James Dalton Trumbo, classe 1905 nato in Colorado, divenne uno degli sceneggiatori più pagati di Hollywood. Scrittore e giornalista prima del 1937 (Eclipse, Johnny Got His Gun, quest'ultimo vinse il National Book Awards nel 1939), era però allineato al pensiero del Partito Comunista statunitense, del quale divenne membro nel 1943. Immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, comincia la Guerra Fredda, e molti, anche nell'ambiente di Hollywood, non vedono bene questo suo schieramento. Finirà nella famosa Hollywood blacklist (lui era parte degli Hollywood Ten), e passerà lunghi anni soffrendo, insieme alla sua famiglia.
Ok. Il film è stato criticato per diverse imprecisioni storiche, il comunismo sostenuto dal Partito Comunista statunitense ha fatto milioni di vittime eccetera, lo sappiamo tutti. Ma questo personaggio, e la storia del maccartismo, paradossalmente, è una di quelle cose che fanno grandi gli Stati Uniti. Si, perché c'è sempre qualcuno, lì, che ad un certo punto prende, e racconta di come hanno fatto un'enorme cazzata. E lo fanno pure con un certo stile, a differenza di certe democrazie che ancora non sono riuscite a fare i conti col passato (vi ricorda qualcosa?).
Detto questo: non ha vinto niente, ma a me questo film è piaciuto molto, mi ha fatto piangere, ridere, mi ha interessato, mai annoiato, ed ho apprezzato molto le recitazioni.
Il cast è ricco e, come detto, tutto in grande forma, ma a dispetto di Diane Lane, Helen Mirren, Louis C.K., John Goodman, Michael Stuhlbarg, Alan Tudyk, vorrei sottolineare la maestosa e toccante prova della ancor giovanissima Elle Fanning nei panni di Nikola Trumbo.
Nessun commento:
Posta un commento