Nonostante negli ultimi anni non sia più così costante ed appassionato nell'andare al mare e abbronzarmi, e la curiosità mi abbia spesso portato a visitare posti freddi, le destinazioni "di mare" rimangono sempre un piacevole intermezzo, soprattutto in mezzo al nostro inverno, seppure per nulla freddo. Ecco quindi che per cominciare l'anno 2016 vacanziero, mi reco una settimana sull'isola di Gran Canaria, dal 10 al 17 gennaio, con l'intenzione di rilassarmi, fare il meno possibile, anche se con me sulla spiaggia avrò sempre il telefono di lavoro e continuerò a leggere e a rispondere ad email lavorative, dato che ormai è conclamato che sono malato.
Eccomi quindi a Taurito, una località "inventata" sul versante sud ovest dell'isola, dopo il volo da Pisa, un'attesa piuttosto consistente per la partenza del bus, e un viaggetto di oltre un'ora, stop intermedi compresi. Qualche difficoltà a trovare il punto di ritrovo per il bus, autista cordiale, tra gli altri passeggeri 2 italiani, un giovincello genovese che abita qui per motivi fiscali (ha un'impresa di webmaster), e una ciarliera calabrese che se ho capito bene lavora qui come cameriera. Scambi di informazioni sui prezzi degli affitti eccetera.
La località dico che è "inventata" perché si tratta di una sorta di canyon che deriva dal massiccio principale verso il mare (anche in spiaggia, prima delle 10 di mattina il sole non filtra), senza nessuna abitazione privata: solo alberghi, per lo più mastodontici. Lo so, certo non è un viaggio da Avventura nel Mondo. Epperò giustamente ho comprato la formula all inclusive, anche perché, come dire, non voglio noie: la missione è appunto fare il meno possibile. Faccio il check in e l'addetta mi lusinga dicendomi che ha dovuto leggere il passaporto per capire che ero italiano: il mio castigliano ha un accento indefinibile. Ceno, che è già l'ora, e sono in camera a vedermi un film.
La settimana prosegue con questa giornata tipo: sveglia verso le 8, colazione, toilette, spiaggia verso le 9/9,30, posizionamento in pole position per l'arrivo dei primi raggi di sole, rientro verso le 14 in albergo, pranzo, attività "visive" nel pomeriggio, cena verso le 21, ripresa delle attività visive dopo cena, sonno. La routine è interrotta per una escursione/tour dell'isola nella giornata di giovedì.
Sono quello che "abita" più a nord, quindi sono il primo a salire sul bus. La guida è un ragazzo belga che vive qui da quasi 20 anni e che parla castigliano con un accento che inizialmente non riesco ad individuare. La prima foto si riferisce all'auditorio Alfredo Kraus di Las Palmas (immagine leggermente scurita dai vetri del bus), dopo di che abbiamo una fabbrica di rum ad Arucas, alcune vedute della pittoresca cittadina e della sua cattedrale, dopo di che alcune vedute di Teror, cittadina di "montagna" di 12mila abitanti, famosa per la sua sorgente d'acqua ed un paio di antiche residenze (vedi foto) rimaste intatte, e che mostrano come viveva la borghesia canaria tra il 1600 ed il 1700. Il luogo è famoso anche per una presunta apparizione della Madonna.
2 commenti:
Definire "attività visiva", plz.
:)
semplicemente una perifrasi per dire che guardavo un film dopo cena
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