No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20160309

Il grande cortocircuito

The Big Short - di Adam McKay (2015)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)

Quasi tutti voi sapete cos'è accaduto alla fine del 2006: la crisi dei subprime, che ha travolto l'economia mondiale, arrivando in Europa verso la fine del 2008, inizio del 2009, e ci ha costretto a ripensare tutta la nostra vita, ed il nostro rapporto con il lavoro ed i risparmi, il modo di investire, eccetera.
Quello che forse non tutti sanno, è che c'erano delle persone che avevano intuito quello che stava per accadere, addirittura arrivando a prevedere esattamente il periodo in cui la "bolla" sarebbe esplosa, provocando un domino di dimensioni, appunto, mondiali.
Il dottor Michael Burry, un neurologo con il fiuto del denaro, per esempio, lo aveva già capito nel 2005. Riuscì a convincere numerose banche a creare apposta per lui dei fondi (credit default swap) che scommettevano sul crollo del mercato immobiliare. Socialmente emarginato, con un occhio di vetro e sofferente della sindrome di Asperger, amante il thrash metal e della batteria, trascinò tutti i suoi investitori (dirigeva un fondo speculativo) in questo investimento, e dovette lottare sino in fondo per non farli ritirare.
Jared Vennett (basato sulla figura di Greg Lippmann), un venditore di fondi della Deutsche Bank particolarmente antipatico, seppe delle idee di Burry da un banchiere, e appurò che aveva ragione, investendo soldi proprio nei credit default swap. Approfondì la cosa, e scoprì che la crisi imminente sarebbe stata ancor più catastrofica dalle obbligazioni di debito collateralizzate (CDO). A causa di una telefonata sbagliata, mette sul chi va là Mark Baum (basato sulla figura di Steve Eisman), un altro direttore di fondo speculativo legato alla Morgan Stanley, ed il suo team, che approfondiscono lo studio della questione, e realizzano, non senza terrore, che è tutto vero, decidendo di mettersi in affari con Vennett.
Altri due giovani investitori, Charlie Geller (basato sulla figura di Charlie Ledley) e Jamie Shipley (basato su Jamie Mai), alla ricerca di crediti per ingrandire la loro attività, scoprono uno dei volantini di Vennett, e decidono anche loro di vederci chiaro. Capiscono cosa sta accadendo, ma non hanno ancora i capitali, per cui decidono di coinvolgere il vicino di casa di uno dei due, il banchiere in pensione Ben Rickert (basato su Ben Hockett). Ben li aiuta, ma, come Baum, è disgustato dal realizzare che l'intero sistema è una truffa, e che quando la crisi scoppierà, milioni di famiglie saranno ridotte sul lastrico.

Quest'anno, come ormai da un paio d'anni, sono molto in ritardo con la visione dei film candidati all'Oscar, e, anche se leggerete questa mia recensione ad Oscar abbondantemente assegnati, per il momento la mia preferenza per il miglior film va sicuramente a questo The Big Short. E' un film bello, divertente e terrificante insieme, coinvolgente seppur parli di cose spesso incomprensibili, girato con piglio comico da un regista che ha costruito la sua intera carriera sulla comicità. L'approccio fa si che questo film sia davvero spiazzante, anche se sulla storia in questione si sia sentito, visto, letto di tutto, comprese le ricostruzioni cinematografiche. Il cast di all star testimonia la bontà dell'operazione, e manco a farlo apposta, Christian Bale (Burry) mette in mostra ancora una volta il suo trasformismo eclettico in maniera così naturale, che comincio ad avere il sospetto che anche l'Academy lo dia per scontato (è candidato, per questo film, come attore non protagonista...); Steve Carell (Baum) comincia a convincermi che forse è davvero un bravo attore, Ryan Gosling (Vennett) gigioneggia in un ruolo da guascone che gli riesce sempre in maniera spaventosamente credibile. Non si risparmia neppure sulle parti che definire marginali è offensivo: Brad Pitt, Marisa Tomei, Rafe Spall, Hamish Linklater, Melissa Leo (cameo irresistibile), Finn Wittrock, John Magaro, Jeremy Strong, Tracy Letts.
Spassosi gli intermezzi con le celebrità che spiegano i passaggi più complicati: Selena Gomez, Margot Robbie (la bellissima Naomi di The Wolf of Wall Street), il cuoco Anthony Bourdain, l'economista Richard Thaler.
Un film difficile da catalogare, ma da vedere assolutamente. E, ragazzi, il fatto che Burry stia investendo esclusivamente in acqua, dopo il 2008, dovrebbe dirvi qualcosa...

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