Revolution Radio - Green Day (2016)
Che dobbiamo dire, ancora, sui Green Day? Su di loro, poco o nulla, se proprio vogliamo scrivere qualche riga in più possiamo parlare della ricaduta di Billie Joe (2012, poi disintossicato, vediamo per quanto), oppure esagerando, come fa Wikipedia, possiamo pure dire che, tra il disco (i dischi) precedente e questo, il membro live della band, Jason White (il chitarrista che fa gli assoli), ha avuto un cancro alle tonsille, e un tumore ha avuto anche la moglie del bassista Mike Dirnt: entrambi sono guariti.
A parte gli scherzi, come è normale che sia, si sono versati i soliti fiumi di inchiostro, e si sono pure fatte dichiarazioni inutili in proposito, tipo quella di BJ che "voleva distruggere la parola pop-punk per sempre", o come l'intera recensione di Pitchfork, che critica la band per i testi "imbarazzanti" (ehi, amici di Pitchfork, nessuno si mette ad ascoltare i Green Day pensando di dargli il Nobel per la letteratura).
La verità è che Revolution Radio non sarà ricordato come il loro apice, per quello ci saranno sempre American Idiot e 21st Century Breakdown, ed è piuttosto naturale che loro stessi, dopo due dischi così, e l'operazione di ¡Uno! ¡Dos! ¡Tré!, volessero ritornare, come dicono gli americani, back to basics. Eppure, non solo in una semi-suite di 7 minuti come Forever Now, ma pure in brani più brevi, si sentono gli strascichi, in positivo voglio dire, del loro percorso per "diventare grandi". Revolution Radio è un disco che al primo ascolto sembra innocuo, e quasi grigio, ma solo se lo si ascolta distrattamente. Al di là delle liriche, delle quali abbiamo già detto, ma attenzione, non è che i tre si occupino di stupidaggini, al contrario, quel che mi stupisce continuamente è la loro bravura nel trovare sempre melodie accattivanti, che rendono omaggio ai grandi songwriter della musica popolare, e quindi il loro essere sempre e comunque ascoltabili con enorme piacere.
Probabilmente la mia preferita è Still Breathing, ma mentre lo scrivo e lo penso e la ascolto, sento di fare un torto almeno a Too Dumb To Die. E guardate, che non sono di sicuro le uniche canzoni belle del mazzo.
What do we have to say, again, about Green Day? On them, little or nothing, if we want to write a few lines more we can talk about the fallout of Billie Joe (2012, then detoxified, we'll see for how long), or exaggerating, as Wikipedia does, we might as well say it, between the disc (discs) earlier and this, the live band member, Jason White (guitarist who makes the solos), had a cancer of the tonsil, and a tumor also had the wife of bassist Mike Dirnt: both are healed.
Joking aside, as is normal, we had the usual rivers of ink, and are also unnecessary statements have been made, like that of BJ that "wanted to destroy the pop-punk word forever", or as the entire Pitchfork review, which criticizes the band for "embarrassing texts" (hey, Pitchfork friends, no one has to listen to Green Day thinking of giving them the Nobel Prize for literature).
The truth is that "Revolution Radio" will not be remembered as their apex, for that there will always be "American Idiot" and "21st Century Breakdown", and it is quite natural that they themselves, after two albums as well, and the operation of ¡Uno! ¡Dos! ¡Tré!, wanted to return, as the Americans say, back to basics. Yet, not only in a semi-suite as of 7 minutes as "Forever Now", but also in shorter tracks, you can feel the aftermath, positively I mean, of the Green Day's travel to "grow up"."Revolution Radio" is a record that seems harmless at first hearing, and almost gray, but only if you listen distractedly. Beyond the lyrics, of which we have already said, but beware, it is not that the three be engaged in nonsense, on the contrary, the thing that continually amazes me is their skill in finding more and catchy melodies, which pay homage to the great songwriters of the popular music, and therefore they can being always listened with great pleasure.
Probably my favorite is "Still Breathing", but as I write and think and listen, I feel I do wrong at least to "Too Dumb To Die". And look, they are certainly not the only beautiful songs of the bunch.
1 commento:
Damiano:
Concordo abbestia con le tue due preferite...nonchè le mie...e sono davvero Ottime...in più mi gusta anche la ballatella finale, Ordinary world, che non è Good Riddance ma la pelle d'oca sale...e non fa male...bravi loro e grande Ale...UaU...
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