Epperò, qualcosa di caratteristico c'è
Mangio all'Happy, non male, addirittura c'è da fare la fila prima di entrare, nonostante ci siano un sacco di coperti. Faccio un giro per il Mall, esco, torno verso l'hotel che comincia a piovere. Faccio finalmente il check in, mi approprio della camera, e visto che ha momentaneamente smesso (di piovere), mi avvio verso il centro. La distanza è minima, meno di un chilometro, ed è molto semplice arrivare: sempre dritto. Mi sono già accorto, però, che Sofia non è propriamente una città per pedoni. I vialoni sono transitatissimi, quando è possibile, gli attraversamenti sono sotterranei (in concomitanza con le stazioni della metro), altrimenti, i semafori durano secoli. Lungo i 7/800 metri che mi separano dal Largo, edifici non proprio in ottima forma, molti parcheggi, diversi night club (non tutti sembrano in funzione). Quando arrivo al Largo, mi accoglie l'imponente statua di Santa Sofia, e mi ci vogliono alcuni minuti per capire come attraversare il Maria Luiza boulevard. Devo scendere verso la stazione della metro Serdika, per poi risalire all'altezza della chiesina di Sveta Petka. Potrei continuare in maniera sotterranea, infatti anche tutto intorno alla chiesa si estendono i resti di Serdica, il primo insediamento, costruito dai Traci.
Il complesso è stato integrato in questo tratto sotterraneo di passaggio tra le due stazioni gemelle della metro (Serdika e Serdika II), e fatto diventare una sorta di museo; esattamente sotto il Largo, sono state costruite alcune cupole di plexiglas che fanno entrare la luce naturale.
Visto che, come detto, sta riprendendo a piovere, e sono ad oltre un km dall'hotel, mi rimetto in marcia in direzione contraria, cambiando leggermente percorso. Quando arrivo, decido di indulgere un po', e visto che per cena c'è ancora tempo, vado a dare un'occhiata alla Spa dell'hotel. Un po' di sauna e una nuotata possono andare. Ceno al ristorante dell'hotel, con un sorprendente vino rosso bulgaro. Dopo cena, mi incammino verso la fine di Orphan Black, una serie di cui vi parlerò. Direi che per una mezza giornata, se tenete conto che ho pure risposto a qualche mail di lavoro, e comunque le ho lette tutte, può andare.
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