Prisoner - Caparezza (2017)
Settimo album per Caparezza. Le note ci dicono sia frutto di una "profonda crisi interiore" vissuta dall'artista, e Michele Salvemini (Caparezza) si è divertito, giocando sul dualismo tra 7 (le lettere del suo nome, Michele) e 9 (le lettere del suo nome d'arte, Caparezza), che ritroviamo nel titolo, a trovare pure dei sottotitoli ad ogni pezzo del disco, uno di 7 e uno di 9 lettere. I testi quindi seguono un concept, che parte appunto dalla crisi, durante la quale Capa ha riflettuto sulla sua condizione di prigioniero della propria dimensione mentale, e percorrono un sentiero di un colpevole (reato, pena, ora d'aria, rivolta, evasione, latitanza, e altri passaggi in mezzo). Testi quindi con il solito impegno, ma senza perdere il sorriso, atmosfere in bilico tra il divertimento, la presa in giro e l'incazzatura, e a livello musicale si spinge sul buon rap misto alla solita buona dose di rock, fornita dalla ottima backing band.
Ospiti di un certo livello: John De Leo, DMC, Max Gazzé, per un disco che ci ricorda che Caparezza è vivo e lotta insieme a noi. Peccato che, almeno a mio modesto giudizio, mi sembra si sia un poco adagiato su uno standard. Il confronto, ad esempio, con Il sogno eretico (senza andare troppo indietro nel tempo), anche a livello musicale, mi appare impietoso, seppure personalmente, continui a portare il massimo rispetto per il rapper pugliese.
Seventh album for Caparezza. The notes tell us it is the result of a "deep inner crisis" experienced by the artist, and Michele Salvemini (Caparezza) had fun, playing on dualism between 7 (the letters of his name, Michele) and 9 (the letters of his stage name, Caparezza), which we find also in the album title, also find subtitles for each track of the disc, one of 7 and one of 9 letters. The lyrics then follow a concept that starts from the crisis, during which Capa reflected on his condition of imprisonment of his mental dimension, and walked along a path of guilty (crime, punishment, yard time, revolt, escape, lam, and other steps in between). So with the usual commitment, but without losing the smile, mood suspendend between fun, jokes and anger, and at musical level, it moves on the good rap to the usual good dose of rock, provided by the excellent backing band .
Guests of a certain level: John De Leo, DMC, Max Gazzé, for a record that reminds us that Caparezza is alive and struggling with us. Too bad, at least in my humble opinion, it seems to me a bit lying on a standard. The comparison, for example, with "Il sogno eretico" (without going too far back in time), even at the musical level, seems pitiless, though personally, I keep the highest respect for the Apulian rapper.
Nessun commento:
Posta un commento