Il sogno del drago - Enrico Brizzi (2017)
Frequenti la Francia da quando sei bambino per via del lavoro di tuo padre; tu e tuo fratello avete imparato la lingua nei negozi e nei cortili del IX arrondissement di Parigi prima ancora che a scuola. E' un Paese che ami da sempre e la cui storia si è intrecciata troppe volte con quella dell'italia per appiattirsi sui pietosi nazionalismi da bar. Così, la mattina dopo quel bagno di sangue hai scritto agli amici di là per avere notizie. Ti hanno risposto che stavano bene e che si apprestavano a partecipare alle celebrazioni in memoria delle vittime, ma nella stessa missiva avevano specificato che vedevano nell'intolleranza un rischio terribile. "La difesa del nostro stile di vita e dei valori repubblicani", scrivevano, "non deve essere inquinata dalla propaganda dell'estrema destra, che al pari dei terroristi auspica la paura, città militarizzate e notti silenziose. Andare al ristorante o al cinema, frequentare i concerti o uscire a bere un bicchiere in compagnia sono diventati atti politici, e noi continueremo a farlo come sempre".
Da qualche anno, probabilmente per vicissitudini personali o solamente per il classico blocco dello scrittore, Brizzi si è dato al cammino. Di quello serio, ripercorrendo pellegrinaggi storici, differenziandosi così da Paolo Rumiz, che gli itinerari se li inventa, e che li percorre con vari mezzi di trasporto, oltre che a piedi. Questo libro del 2017 ripercorre la sua "impresa" (il virgolettato potevo anche evitarlo, è effettivamente un'impresa) del 2016, il Cammino di Santiago in dodici settimane, partendo nientemeno che da Torino. C'è molto di personale, naturalmente, e ti mette voglia di camminare. Non è poco.
From some years, probably for personal vicissitudes or only for the classic Writer's Block, Brizzi has given himself to the path. That serious ones, retracing historical pilgrimages, thus differentiating himself from Paolo Rumiz, that invents the itineraries by himself, and that he travels them with various means of transport, as well as on foot. This book of 2017 traces his "expedition" (the quotation mark could also be avoided, it is actually an achievement) of 2016, the Camino de Santiago in twelve weeks, starting from none other than from Turin. There is a lot of personal, of course, and it makes you want to walk. It's really something.
Nessun commento:
Posta un commento