No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20191127

Sono guarito

Cult Leader + Birds in Row + Barque, L'Aéronef, Lille (FR), 22 giugno 2019

Preso ormai da una follia geriatrica, sull'onda di uno dei dischi più intensi del 2018, e come sempre deluso dall'assenza di una data italiana nel tour europeo della band dello Utah, decido di tornare all'Aéronef di Lille, in Francia, per assistere ad un loro show. L'itinerario è il solito, volo Ryanair Pisa-Charleroi, auto a noleggio, un'ora e mezzo di autostrada verso la Francia, e stavolta scelgo di alloggiare in un hotel che è "embedded" nell'enorme struttura dell'Euralille, dove è situato anche il già citato Aéronef, dove nell'ottobre del 2018 ho già visto Emma Ruth Rundle. Arrivo in tempo per mangiare qualcosa, farmi un giro, riposarmi, mangiare ancora, e finalmente, salire le scale esterne per entrare nel locale. 
Aprono i francesi Barque, che giocano in casa essendo proprio di Lille, con un energetico punk hardcore di maniera, ma che ci sta tutto. Si prosegue con un'altra band francese, loro di Laval, i bravi Birds in Row: qua si va sul raffinato, pur rimanendo dalle parti del punk e quel che è venuto dopo. Bravi, davvero.

E finalmente, ci siamo. Arrivano i quattro componenti dei Cult Leader, e le note di I Am Healed travolgono i, purtroppo, non numerosi presenti. E' l'inizio di un'ora circa di un assalto sonoro ed emozionale davvero di tutto rispetto. La scaletta è curiosa: aprono e chiudono una manciata di pezzi (4 all'inizio e 2 alla fine) dall'ultimo bellissimo A Patient Man, un unico pezzo (Mongrel) dall'EP Nothing for Us del 2014, e un manipolo di pezzi dal primo full length del 2015 Lightless Walk. La (pre)potenza di questa band è innegabile, e la voce di Anthony, naturalmente più a suo agio nelle parti harsh rispetto a quelle clean, davvero incredibile. La sua prestazione è vicino a qualcosa di catartico: ad un certo punto bestemmia, infastidito da uno spettatore in particolare, che continua a salire sul palco per uno stage diving un po' triste, visto, come detto, non troppo copioso, segno piuttosto evidente di una concentrazione intensa. Insomma, come capirete, non mi sono affatto pentito di questa ennesima pazzia compiuta per la musica di un certo tipo, e vi ribadisco che i Cult Leader meritano tanti applausi.

And finally, here we are. The four members of the Cult Leader arrives, and the notes of I Am Healed overwhelm the, unfortunately, not many present. It is the beginning of an hour or so of a musical and emotional assault really intense. The set list is curious: they open and close with a handful of tracks (4 at the beginning and 2 at the end) from the last beautiful A Patient Man, a single track (Mongrel) from the EP Nothing for Us of 2014, and a handful of tracks from the first full length of the 2015 Lightless Walk. The power of this band is undeniable, and Anthony's voice, naturally more comfortable in the harsh parts than the clean ones, really incredible. His performance is close to something cathartic: at one point he curse saying a blasphemy, annoyed by one spectator in particular, who continues to go on stage for a stage diving, honestly a little sad, given, as mentioned, an audience not too copious, rather obvious sign of an intense concentration. In short, as you will understand, I have not at all regretted this umpteenth madness accomplished for the music of a certain kind, and I repeat to you that the Cult Leader deserves many applause.





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