A squarciare l’incanto quasi soporifero delle terre piatte dalle grandi nebbie c’è il nitrito del signor Ernesto che faceva le case. È lui che, sbattendo il pugno sul tavolo, tiene le fila dei suoi racconti sentenziosi, che vanno a dipanare la matassa intricata degli Stringos, la sua famiglia. Libero ed Edera, rispettivamente classe 1880 e 1881, sono i capostipiti della dinastia, che si dirama nelle campagne romagnole, tra mezzadri e braccianti, tra lotte sindacali e chi ha scelto da che parte stare, senza tentennamenti. Storie di preti e di anarchici che si ritrovano in una cantina a bere vino rosso, di partigiani e di nomi di battaglia, di fuitine tra fienili e raccolti, di preti e di suore che pedalano per le strade o si nascondono negli anfratti della memoria. E soprattutto di galantuomini, ché una stretta di mano suggella più di un contratto. (amazon)
A parte dirvi che ho conosciuto personalmente l'autore, e che è una persona simpatica e curiosa, oltre ad essere soprattutto autore teatrale, il suo primo libro è un racconto partigiano e coinvolgente, che odora di terra e di vino, scorrevolissimo e divertente, che fa pure pensare. Molto valido anche a livello linguistico. E' stato un piacere.
Aside from telling you that I personally met the author, and that he is a nice and curious person, in addition to being above all a playwright, his first book is a partisan and engaging story, that smells of earth and wine, very fluent and funny, that also makes you think. Very valid also on a linguistic level. It was a pleasure.
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