Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Gli anziani della nazione Osage seppelliscono una pipa cerimoniale, in lutto per l'assimilazione dei loro discendenti nella società bianca americana. Vagando nella loro riserva dell'Oklahoma durante il fenomeno annuale della "luna dei fiori" dei campi in fiore, diversi Osage trovano petrolio che sgorga dal terreno. La tribù diventa ricca poiché mantiene i diritti minerari. Tuttavia, la legge richiede che tutori legali bianchi nominati dal tribunale gestiscano il denaro dei membri purosangue e mezzosangue, presumendoli "incompetenti". Nel 1919, Ernest Burkhart torna dalla prima guerra mondiale per vivere con suo fratello Byron e lo zio William King Hale nel ranch della riserva di Hale. Hale, vice sceriffo della riserva e allevatore di bestiame, si atteggia a benefattore amichevole degli Osage. Ernest e Byron commettono una rapina a mano armata contro gli Osage. Ernest sviluppa una storia d'amore con Mollie Kyle, un'Osage la cui famiglia possiede diritti petroliferi. Si sposano con una cerimonia Osage con elementi cattolici e crescono tre figli.
Basato sull'omonimo libro (in lingua originale, non nella traduzione italiana) di David Grann, a sua volta basato su una storia purtroppo vera, l'ultimo (al momento) film del grande regista italo-americano, ha il respiro epico dei film che sembrano fatti appositamente per fare incetta di Oscar. Invece, nonostante 10 nomination, non ne vinse neppure uno. Questo fatto non cancella la bontà del film, non esente da difetti, ma appunto, dal respiro epico, perfino di denuncia, e pieno di grandi interpretazioni da parte di un cast ricchissimo, nel quale spicca quella di Lily Gladstone nei panni di Mollie.
Based on the book of the same name by David Grann, which in turn is based on an unfortunately true story, the latest (at the moment) film by the great Italian-American director has the epic scope of films that seem to be made specifically to sweep the Oscars. Instead, despite 10 nominations, it didn't win a single one. This fact does not erase the goodness of the film, not free from defects, but precisely, with an epic scope, even of denunciation, and full of great performances by a very rich cast, in which Lily Gladstone stands out in the role of Mollie.

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