Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Roma, estate 1943. Quattro bambini stringono amicizia e passano le loro giornate giocando alla guerra: Italo, figlio di un federale fascista, Anacleto Barocci; Cosimo, che vive con il nonno insieme al fratello minore; Vanda, un'orfana che vive in convento; e Riccardo, i cui genitori sono ebrei. Un giorno, per ordine del governo, gli ebrei romani sono deportati, incluso Riccardo e la sua famiglia. Quando gli amici scoprono la sua scomparsa, vengono vagamente a sapere che gli ebrei sono stati portati in Germania e decidono di andare a liberarlo, seguendo a piedi i binari ferroviari. Sulle loro tracce si dirigono Vittorio, il fratello maggiore di Italo, e Suor Agnese, una suora particolarmente affezionata a Vanda. (Wikipedia)
Tratto dall'omonimo romanzo di Fabio Bartolomei, il film segna il debutto di Bisio alla regia, e c'è da dire che, detto della bontà del soggetto, possiamo promuovere senza dubbio questo lavoro, perché si sorride amaramente, e perché soprattutto i bambini del cast sono diretti bene.
Based on the novel of the same name by Fabio Bartolomei, the film marks Bisio's directorial debut, and it must be said that, given the goodness of the subject, we can undoubtedly promote this work, because it makes you smile bitterly, and above all because the children in the cast are well directed.
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