Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Nel 18esimo secolo, Claude Pinoche, un soldato francese monarchico, si scopre essere un vampiro e sopravvive a un tentativo di assassinio. Dopo aver assistito alla Rivoluzione francese e all'esecuzione di Maria Antonietta, finge la sua morte e fugge all'estero, partecipando alla repressione dei moti rivoluzionari nei due secoli successivi. Alla fine, nel 1935, finisce in Cile e si arruola nell'esercito cileno con il nome di Augusto Pinochet. Diventato generale, rovescia il governo socialista di Salvador Allende nel 1973 e diventa il dittatore del paese, pretendendo che la sua famiglia lo chiami "Il Conte". Quando le autorità iniziano a indagare sulla sua ricchezza illecita e sulle violazioni dei diritti umani dopo che lascia l'incarico, finge di nuovo la sua morte e si ritira in una fattoria isolata.
Il bravissimo e geniale regista cileno, credo sia inutile negarlo, ha sempre dato il meglio di sé quando ha trattato temi legati alla dittatura cilena, probabilmente il tema che più sente suo, vista la sua storia familiare. Anche questa volta, a mio modesto giudizio, fa centro, regalando, tra l'altro agli spettatori di Netflix, un film horror misto alla black comedy, una satira immaginifica, surreale e divertente, su Pinochet ed i suoi misfatti. Cast diretto alla perfezione.
The very talented and brilliant Chilean director, I think it is useless to deny it, has always given his best when he has dealt with themes related to the Chilean dictatorship, probably the theme he feels most his own, given his family history. This time too, in my humble opinion, he hits the mark, giving, among other things, Netflix viewers, a horror film mixed with black comedy, an imaginative, surreal and fun satire, on Pinochet and his misdeeds. Cast directed to perfection.

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