Bruno Garcia, visto che non lo conoscono in molti, seppure qualche singolo dei suoi Sergent Garcia sia stato ascoltato negli anni passati, lo avvicino sempre, e credo con qualche ragione, a Dani Carbonell dei Macaco e, ovviamente, a Manu Chao, un po' il capostipite del genere che va alla ricerca delle radici della musica latina, senza dimenticare di guardare all'Africa.
20110430
time and time again
Bruno Garcia, visto che non lo conoscono in molti, seppure qualche singolo dei suoi Sergent Garcia sia stato ascoltato negli anni passati, lo avvicino sempre, e credo con qualche ragione, a Dani Carbonell dei Macaco e, ovviamente, a Manu Chao, un po' il capostipite del genere che va alla ricerca delle radici della musica latina, senza dimenticare di guardare all'Africa.
surfin' USA
Colonna sonora, come sempre, di grande spessore rock.
Consiglio a tutti di vederlo in una sala con un grande schermo. Ne godrete.
20110429
Игрок
Nella seconda metà del 1800, Aleksej Ivànovic, narratore della storia, fa parte di una specie di famiglia allargata. E' infatti il precettore dei due figli piccoli di un vecchio generale vedovo, che sta aspettando, insieme al resto della famiglia, la morte della baboulinka, la nonna, che possiede una ricca eredità. Il generale ha anche una figliastra, Polina, della quale Aleksej è innamorato senza esserne ricambiato, e con la quale ha un rapporto quasi da schiavetto. Insieme a loro, nella città termale tedesca di Roulettenburg, famosa oltre che per le acque, per il suo casinò, si muove una compagnia legata da vincoli sospetti e poco chiari. C'è Mar'ja Filippovna, Mr. Astley, un inglese ricco, educato e piuttosto timido, il marchese francese De Grieux (anche se all'inizio è un conte), M.lle Blanche, anche lei francese, che è lì con la madre. Il generale è innamorato di M.lle Blanche, ma è evidente che senza eredità la francesina non lo impalmerà. De Grieux sembra tenere in pugno quasi tutti, escluso Aleksej, che non riesce a comprendere il perché. Polina è la prima che lascia intuire di dovere del denaro a qualcuno, incaricando Aleksej di giocare dei soldi alla roulette per conto suo. Ogni giorno si inviano telegrammi a Pietroburgo, nella speranza che, di ritorno, arrivi la notizia della morte della baboulinka. E invece...
The Life and Death of Peter Sellers
Nonostante sia arricchito di alcuni colpi di genio, come i titoli di testa, o i travestimenti di Rush/Sellers nei panni dei co-protagonisti che descrivono i loro rapporti col protagonista, forse sarebbe servito un regista più dotato d’inventiva. Il cast invece è pressochè perfetto, Rush strepitoso, la Theron è stupenda (e pensare che la vera Ekland ha preso un avvocato perchè non voleva essere interpretata da lei dato che ‘’troppo alta e troppo anziana, 27 anni contro i 20 di lei quando sposò Sellers’’), la Watson (Anne Howe, moglie) malinconica (meno di altre volte), Lithgow (Blake Edwards) sbruffone e Tucci (Kubrick) inquietante quanto basta; nonostante ciò, rimane l’impressione che da un tale ben di Dio, si sarebbe potuto tirar fuori molto di più.
Nota di merito impossibile da dimenticare al doppiaggio di Rush/Sellers ad opera di Pino Insegno, grandioso.
Certo che Sellers era un genio: osservate la ‘’soluzione’’ che trova quando la Loren lo respinge! Un genio che viveva in un’altra dimensione, probabilmente.
20110428
the humbling
l'amore al tempo dell'esercito (israeliano)
20110427
rovinati
Musica rovinata - Fratelli Calafuria (2011)
28 days later
Nella seconda parte, come sempre accade nelle storie, ma in particolare in quelle di questo tipo, la sceneggiatura si perde un po', cercando una strada per il finale; c'è tempo per creare una situazione "maschilista" e "militarizzata" disdicevole ma, chissà, veramente, come ci comporteremmo in un frangente del genere?
20110426
attaccato con
S.C.O.T.C.H. - Daniele Silvestri (2011)
milioni
Damian e Anthony abitano a Manchester, e sono da poco orfani di madre. Il padre Ronnie però, non gli fa mancare niente; anzi, compra una nuova casa in un quartiere più bello e tranquillo (a parte i ladri per Natale, è statistico), e tutti insieme vanno ad abitare lì. Mancano pochi giorni all’ingresso dell’Inghilterra nella moneta unica europea, e Damian è in fissa con la religione; conosce tutti i santi, compresi i loro anni di nascita. Ha visioni su di loro. Si costruisce un rifugio di cartone e si diverte a sentirlo tremare quando passano i treni lì vicino. Un giorno, dopo il passaggio di un treno, il rifugio è distrutto da una pesante borsa (Nike, una mega-marchetta). La borsa è piena di sterline, e restano pochissimi giorni per spenderle. Damian mette al corrente Anthony, che ha le idee più chiare di Damian ed è anche molto meno idealista e sognatore. La cosa, come è ovvio, si complica non poco.
Colpisce la fotografia, accesa e allegra, un po’ strana per chi considera Manchester grigia, ma è così che l’ha voluta Boyle, perchè è così che la vede lui (come dargli torto, ognuno ha a cuore le proprie radici del resto); colpiscono le acrobazie di regia, i movimenti di macchina e gli effetti di velocità sui fotogrammi, cose che caratterizzano lo stile dell’inglese; colpisce Alexander Nathan Etel, il bambino che interpreta Damian, così come le caratterizzazioni dei bambini in generale; meno quelle degli adulti.
La sceneggiatura, anche se confusionaria (e visionaria), nella prima parte regge bene e diverte, mentre nella seconda affoga verso un finale scialbo.
Un film non riuscitissimo, un regista del quale continuiamo a fidarci.
20110425
caduto
Ilich Ramírez Sánchez
20110424
controversie
Mi sono imbattuto per caso nella bio di Norman G. Finkelstein mentre cercavo notizie su questo libro di Michael B. Oren recensito qualche giorno fa. Personaggio controverso ma interessante, in pratica, ebreo americano, figlio di ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio tedeschi, che contesta continuamente l'atteggiamento israeliano verso i palestinesi.
andiamo
la piscina
La domanda, come diceva Lubrano, sorge spontanea, e come ha detto chi era con me al cinema: “ma che glieli produce film così?”.
Per terminare il tourbillon di citazioni, come diceva il profeta di Quelo: “La risposta è dentro di te. E purtroppo è sbajata!!”.
Horror movie da campus americano, girato a Praga con cast tedesco (che però sembra americano, tutti carini e glabri i maschietti, tutte fighe le ragazze).
20110423
fulmine nero
Black Lightning - The BellRays (2010)
caché
George è un intellettuale, e conduce con successo una trasmissione televisiva di letteratura molto seguita. E' sposato con la bella Anne, che lavora in una casa editrice di un amico comune, hanno un figlio adolescente, Pierrot, una bella casa, una vita agiata piena di amici colti. Non gli manca niente.
Un giorno, misteriosamente, ritrovano davanti casa una busta di un supermercato con dentro uno strano disegno, fatto con mano bambinesca, e una videocassetta. Nella videocassetta si vede la loro casa ripresa dall'esterno. Le ipotesi si sprecano, ma la tensione si fa sempre più forte man mano che continuano ad arrivare videocassette e disegni strani. Il rapporto tra George e Anne si guasta, così come quello tra i genitori e il figlio Pierrot. George si fa un'idea precisa di chi sia il colpevole e lo minaccia. La storia si complica.
Anche questo lavoro contiene una variazione sullo stesso tema portante di tutta la sua opera: la paura. La paura innestata in una situazione assolutamente agiata e benestante, compromette la stabilità anche di persone ragionevoli. Vi basti questo, per apprezzare questo film. Che l'impianto "thriller" non interessi ad Haneke si capisce dal finale, che non vi svelo per ovvi motivi.
Non vi inganni l'apparente piattezza con la quale si susseguono gli eventi, anche i più destabilizzanti: la vita è così, se la si guarda dall'esterno. Anche se Haneke, già con la scena iniziale, meriterebbe un premio per come si prende gioco dello spettatore. Vedere per credere.
Binoche e Auteuil forniscono una prova nella norma, non sopra le righe, a conferma della teoria esposta sopra.
Film fuori dagli schemi, come consuetudine di Haneke. Siete avvertiti.
20110422
love is talking
segreto
Nella tragica penuria d’uscite cinematografiche in questa estate 2003, un film senza troppe ambizioni come questo diventa importante come una secchiata d’acqua fresca addosso, in questo forno globale.
Cast variegato e ricchissimo, con veterani in piccole ma fondamentali parti (Dustin Hoffman, Andy Garcia), emergenti interessanti (Rachel Weisz, Edward Burns che assomiglia sempre di più pericolosamente, soprattutto nell’inespressività, a Ben Affleck…e pensare che è - era? - pure un buon regista!) e caratteristi fenomenali (Paul Giamatti su tutti), struttura a scatole cinesi e flashback, richiami vari (The Snatch, L’inglese ecc.), scorre ottimamente fino alla fine, stentando un po' nella seconda parte.
Si parla di gangster e di truffe. Si può vedere.
20110421
tante risate a Rio de Janeiro
terminatrix
Accabadora - di Michela Murgia (2009)
les fleurs du Coran
Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano – di François Dupeyron (2003)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: bellino
Se, quando uscì, si fosse andati a vedere questo film caricati da tutta l’attesa che la stampa vi aveva messo sopra, se ne sarebbe usciti delusi.
E’ un film molto semplice, con una storia, tutto sommato, senza scossoni, anche se a raccontarla non sembrerebbe (famiglia disgregata, infanzia fra le battone, morte di un genitore…).
Forse, mi sono detto alla fine, il succo è tutto lì, nella semplicità dell’arabo, nella sua assoluta mancanza d’ipocrisia, particolarità che lo fa entrare così bene in sintonia con il minorenne protagonista.
Forse un manuale per trattare con i giovani? Non ne ha l’arroganza. Magari un piccolo suggerimento.
20110420
six days of war
Dirty Pretty Things
Buon film, questo di Frears, che ci mostra uno spaccato della Londra contemporanea e sotterranea, abitata e mossa da immigrati soprattutto clandestini, con uno sguardo esattamente a metà tra il cinema finto sporco di Guy Ritchie e il cinema militante di Ken Loach.
20110419
divino selvaggio
abbiamo il papa
20110418
cosa ti aspettavi?
I, robot
Chicago 2035, la U.S. Robotics sta per lanciare il suo nuovo prodotto nel campo dei robot, e punta a sistemarne uno ogni cinque abitanti; il dottor Lanning, ingegnere nel campo e creatore delle tre leggi della robotica, che legano ogni robot al servizio e alla salvaguardia dell'essere umano, muore apparentemente suicida, ma lancia dei messaggi al detective Spooner, robofobico ma "bionicamente modificato", che inizia ad avere più di un sospetto che la sua paranoia sia fondata.
20110417
appartenere
il villaggio
Villaggio tranquillo in una vallata, fine 1800; non esiste il denaro, si fa tutto in comune, le decisioni vengono prese dagli anziani. Le uniche regole, oltre al rispetto reciproco, sono non inoltrarsi nel bosco che circonda la vallata e sotterrare ogni cosa sia colorata di rosso, il colore considerato del male. Nel bosco ci sono le creature innominabili, il patto è: ognuno stia nel proprio territorio.
20110416
canottiere
fesso
Yuck - Yuck (2011)