La macchia umana - di Robert Benton 2003
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: e ci 'redo ni ci vole 'r viagra
Tratto da un romanzo di Philip Roth, il film da l'impressione di essere "irrisolto" o comunque mancante di un qualcosa di impalpabile, indefinibile, che fa solo venire una gran voglia di leggersi il libro.
Il preside Coleman Silk (Hopkins, a livelli standard) è costretto a dimettersi a pochi anni dalla pensione per una questione di "politically correctness"; sua moglie muore, e lui dopo un po' si innamora di una donna, Faunia (Kidman, brava, ma abbiamo visto di meglio), 30 anni meno di lui, bellissima, ma lontanissima da lui come persona.
L'intreccio è interessante, al punto che i primi flashback, fino a che la storia non si definisce bene, sembrano inutili e poi si rivelano fondamentali; i temi affrontati sono tantissimi, interessanti, e forse per questo il film, alla fine, non convince appieno.
Solitudine, razzismo, violenza domestica, instabilità psicologica, convenzioni sociali, viagra, amore tra due persone di età profondamente diversa.
Oltre ai due protagonisti, due caratteristi (in questo caso è riduttivo) di altissimo livello, Sinise e Harris, anche loro sfruttati non al meglio.
Come già detto, nonostante questo, non convince.
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