Un post dell'amico Piazza XX sul suo blog, questo, tra l'altro, voglio dire pubblicamente che con questi post tipo recensioni sui ristoranti della zona (e non) svolge un servizio pubblico secondo me molto apprezzato, mi ha fatto tornare in mente una delle battute più belle che io abbia sentito negli ultimi anni.
Neppure a farlo apposta, è una battuta livornese, fatta da una livornese, ed è difficilissima da capire per un non-livornese: io stesso me la sono dovuta far spiegare, nonostante mi abbia fatto molto ridere immediatamente, ma perchè avevo capito tutt'altro.
Era una sera di pioggia intensa (ma quanto cazzo ha piovuto quest'anno? Ogni ricordo che ho del 2008 è legato alla pioggia...), e con delle amiche volevamo andare a mangiare in un ristorante diciamo così, "abusivo", che però era chiuso. Abbiamo quindi optato per La Barrocciaia, appunto. Mentre stavamo mangiando, una cameriera si è rivolta ad un altro cameriere, che la stava "pressando" da un po' cercando di metterle fretta ma soprattutto dicendole cose a voce altissima, e gli ha detto: EH, UN SIAMO MI'A A CALAFURIA BELLO! (caro, guarda che qui non siamo in località Calafuria).
Difficile da spiegare, ma comunque, la signorina intendeva dire all'altro che poteva anche abbassare la voce e che lei non era sorda; tutto questo, usando il classico paradosso livornese: Calafuria, oltre che per la Torre Medicea (foto) e per l'omonimo locale, meta di giovani livornesi che soprattutto il venerdì sera abbandonano l'auto in mezzo alla strada pur di riuscire a trovare un parcheggio, è nota per il fatto di essere un luogo dove non si prende nemmeno Radio Maria, per cui figuriamoci se c'è segnale per il cellulare. Da qui, il paradosso dice: guarda che ci sento benissimo. La conferma di quello che dice l'amico Piazza XX, "Se devi far conoscere Livorno a un forestiero questo è il posto ideale". La Barrocciaia è proprio così.
Fantastica.
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Foto di Piotta da http://www.fotografieitalia.it/foto.cfm?idfoto=1325
1 commento:
Poesia.
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