No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110925

I'm so over Sookie and her precious fairy vagina!


True Blood - di Alan Ball - Stagione 4 (12 episodi; HBO) - 2011


Effettivamente, come dice uno dei personaggi più riusciti (e purtroppo marginali) di questa serie, la fichetta da fata di Sookie Stackhouse ha un po' rotto le scatole. E con lei la serie, che, partita alla grande, non riesce a ritrovare lo smalto di un tempo, e man mano che le stagioni si accumulano, diventa meno interessante.

Magari dipende dai libri di Charlaine Harris, dai quali la serie prende ispirazione, non posso saperlo non avendoli letti, ma fatto sta che l'accumulo di elementi (specie?) non umane da una parte, e l'eccesso di enfasi sulle trame amorose, soprattutto su (appunto) quelle di Sookie, che ha tutti ai suoi piedi (fateci caso: in ogni storia di vampiri, la protagonista, rigorosamente orfana di almeno un genitore, è sempre divisa tra l'amore di due elementi maschili, possibilmente non umani. Qua si è deciso di esagerare: sono minimo tre!), rende la quarta stagione debordante di buonismo da quattro soldi e poco incisiva. Ed è davvero difficile ricordarsi di dare un po' di spazio a tutti, quando si ha a che fare con spiriti, vampiri, wiccan, brujos, medium, fate, uomini-lupo, uomini-pantera, mutaforma (e c'è una battuta di Arlene verso la fine che inquieta: in effetti, ci mancano solo gli zombies): si perdono facilmente le fila (e sto parlando degli sceneggiatori, non degli spettatori).

Inoltre, a volte si ha addirittura la sensazione che le scene di sesso siano poste negli episodi strategicamente, per "rispettare" la premesse (sangue e sesso); anche se certamente, soprattutto per gli amanti delle belle donne, la visione di Jessica che corre per i boschi col mantello di cappuccetto rosso, e sotto corsetto e giarrettiere, è certo una grossa spinta a guardare True Blood. A proposito di bellissime, decisamente intrigante Janina Gavankar, che interpreta Luna Garza, la mutaforma che ha una storia con Sam.

A livello recitativo, importante, in un appiattimento generale, l'introduzione del personaggio di Marnie, interpretato dalla grande Fiona Shaw. Per quanto riguarda i personaggi veri e propri, tra quelli del cast regolare, credo che tutti si augurino che venga dato più spazio a quelli di Pam (Kristin Bauer) e di Jason Stackhouse (Ryan Kwanten), davvero i due più spassosi della serie.



Nonostante tutto, il finale, che apre tutta una serie di possibili sottotrame per la prossima stagione, è potenzialmente tutto da sfruttare, e promettente. Alan Ball ce la potrebbe fare. Ma c'è da lavorare sodo.

2 commenti:

cipo ha detto...

uahuah...di primo impatto avevo letto 'hairy' invece di 'fairy' :D

jumbolo ha detto...

ahahahahah!!chissà....