Lex Hives - The Hives (2012)
E' un momento un po' così, per usare un luogo comune. Quando non riesci a concentrarti sulla musica, un po' dipende sicuramente da te, ma un po' dipende dal fatto che non c'è proprio niente che riesce a colpirti davvero a fondo. E, in questo mare di uscite, ma in questa penuria di qualcosa di ficcante, ecco che personalmente mi colpisce il nuovissimo disco degli energici svedesi The Hives, band che a me piace molto da sempre, e della quale vi ho parlato, negli anni, a più riprese. Questo nuovo Lex Hives (non sono nuovi ai giochetti di parole con il latino, vedi Veni Vidi Vicious del 2000, e Tyrannosaurus Hives del 2004), il loro quinto, è, come già detto in passato, sempre lo stesso disco, sempre identico, ma (ancora) sempre teso, energico, vibrante, allegro, punkeggiante, urlato. Meno di mezz'ora se si escludono le due bonus track, Lex Hives si presenta con un pezzo da un minuto (e zero nove secondi) dove il testo è nient'altro che il titolo, Come On!, ma già basta per decidere che siamo davanti a un ennesimo lavoro che si, sarà pure semplice, ma è quasi impossibile da odiare, facile quindi da amare, e che con altrettanta difficoltà ti può stancare. Nonostante i ragazzacci stravaganti (non so se avete mai visto come si vestono, soprattutto in scena) non siano male neppure quando rallentano, sempre relativamente, i ritmi, come nel singolo Go Right Ahead, in I Want More o in Take Back the Toys, o quando sembrano Elvis che suona punk'n'roll, come in Without the Money o come nell'irresistibile Midnight Shifter, raggiungono l'apice con i pezzi che tolgono letteralmente il fiato dalla velocità di esecuzione: If I Had a Cent, Patrolling Days, 1000 Answers (sentitela bene, c'è persino una sezione fiati!), These Spectacles Reveals the Nostalgics sono delizie al fulmicotone.
Long live The Hives.
Nessun commento:
Posta un commento